mercoledì, gennaio 11, 2006

Ciampi in Sicilia

RAGUSA - Una folla osannante e applaudente ha accolto il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, al suo arrivo alla prefettura di Ragusa, prima giornata di una visita di tre giorni in Sicilia del capo dello Stato. Il presidente Ciampi, accompagnato dalla signora Franca, è sceso dall'auto davanti al palazzo del governo accolto da un lungo applauso ed ha salutato gli alunni di diverse scuole della città. In particolare ha accarezzato un bambino eritreo di cinque anni che lo ha ringraziato dicendo: "Grazie preside", confondendo il ruolo di presidente.Le forze dell'ordine sono dovute intervenire per bloccare moltissimi cittadini che volevano avvicinarsi alla coppia presidenziale. Il presidente della Repubblica si è intrattenuto a lungo ringraziando. Quindi ha pronunciato il primo discorso: "Tutto il nostro impegno civile, tutte le nostre risorse morali debbono essere volte a sconfiggere quel male antico che ha nome mafia. Nel combatterla, sono stati fatti progressi, e altri ne faremo", ha detto il presidente della Repubblica."Mi rivolgo con particolar fiducia ai giovani, la cui volontà di partecipazione alla difesa delle istituzioni contro le aggressioni della criminalità organizzata, manifestatasi anche di recente, è motivo di speranza per tutti". Il riferimento implicito è ancora una volta ai ragazzi di Locri che dopo l'assassinio del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Fortugno, scesero in piazza con un cartello con la scritta "Adesso ammazzateci tutti".Ciampi ha poi parlato di politica e delle prossime elezioni: "In questi tempi di accesi confronti politici, in vista di un traguardo elettorale che sottoporrà tutti al giudizio del popolo, invito i contendenti a esprimere con pacatezza, misura e rispetto gli uni degli altri le loro argomentazioni, le loro proposte, i loro programmi". Il nuovo appello del presidente della Repubblica a un confronto ragionato e rispettoso degli avversari ha preso le mosse dal ricordo di Giorgio La Pira, "uno dei grandi italiani del nostro tempo", nato a Pozzallo, in provincia di Ragusa, di cui Ciampi ha proposto l'insegnamento ai giovani e "non solo ai giovani", come una lezione di "virtù civili da coltivare nella pratica del dialogo e del confronto, tanto rara quanto preziosa". Ad accogliere Ciampi ovviamente c'era il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, che ha pronunciato il discorso di benvenuto: "Signor presidente, rendo omaggio al suo impegno che, nel corso di quasi sette anni, l'ha portata a conoscere le province italiane per esaltarne la potenzialità e sostenere l'impegno dall'alto della sua autorevole carica istituzionale con la passione di 'italiano fra gli italiani', come ha amato più volte definirsi". "Ancora una volta come in passato - ha aggiunto il governatore - la Sicilia può essere un'opportunità che genera un modello; nessun modello è perfetto e immune dai limiti, ma da un modello occorre partire. A noi il compito di crederci e di condividerlo per farne un'effettiva possibilità, per noi e per tutti. Occorre però rilevare che, mentre i ragusani sono impegnati in questa lenta e qualifica opera, sulle coste della provincia continuano a ritmo ininterrotto gli sbarchi di immigrati clandestini che, sfidando la morte, cercano tra noi un'opportunità di vita migliore di quella disastrosa che si sono lasciata alle spalle. Le forze dell'ordine, i volontari, le istituzioni, non si fermano un attimo per ridurre al minimo i rischi e offrire a questi disgraziati una migliore opportunità per la loro vita. Ma tutto ciò non basta, non può bastare".Poi il riferimento alla mafia. "In Sicilia - ha detto il governatore - non può essere ignorato il peso derivante dalla presenza di fenomeni di delinquenza criminale e mafiosa che frenano e talvolta fermano buone e opportune iniziative. A tutti questi fenomeni il governo regionale ha contrapposto tutti gli strumenti diretti e indiretti di cui dispone, sia con attività amministrative di contrasto alla mafia sia in un rapporto stretto con le forze imprenditoriali e sindacali locali".La signora Franca, sollecitata da alcuni ragazzi, dopo averli salutati ha invitato tutti sorridendo e scherzando alla calma: "Ho solo due mani", ha detto. Nel pomeriggio Ciampi incontrerà il vescovo Paolo Urso, visiterà Ragusa Ibla, e in serata cenerà con la moglie Franca al ristorante "Il Duomo". Quella di Ragusa è la prima visita di un presidente della Repubblica nel capoluogo ibleo mentre per Ciampi è la centesima dall'inizio del suo mandato. Domani il presidente sarà a Siracusa e concluderà la sua visita in Sicilia venerdì, a Palermo.
La Sicilia, 11 Gennaio 2006

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