martedì, febbraio 28, 2006

Forse bisognerebbe ricordarsi di Livatino...

PALERMO - I giudici della seconda sezione della Corte d'Appello hanno aperto e subito rinviato l'udienza del processo all'ex ministro Calogero Mannino, condannato nel 2004 a cinque anni e quattro mesi per concorso esterno in associazione mafiosa. Il processo che si è aperto stamani, arriva dalla corte di Cassazione che aveva annullato con rinvio la condanna.
In questo caso, per la prima volta a Palermo viene applicata la legge dell'inappellabilità. E proprio a questa norma i difensori di Mannino hanno fatto riferimento chiedendo il rinvio dell'udienza fino a quando la legge verrà pubblicata per poi essere applicata.
Mannino era presente in aula e i giudici, presieduti da Claudio Dall'Acqua, hanno accolto l'istanza ed hanno fissato per il 21 aprile prossimo l'udienza straordinaria.
"La legge sull' inappellabilità non è stata sicuramente approvata per me, forse per altri, ma non per me". Così l'ex ministro Calogero Mannino commenta fuori dall'aula la decisione della corte d'appello di rinviare il suo processo in cui è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, dopo che la legge sull'inappellabilità verrà pubblicata.
"A me - ha concluso Mannino - conveniva proseguire questo processo. Per adesso, però, mi faccio la campagna elettorale poi si vedrà". L'imputato è candidato al senato in Sicilia per l'Udc.
"A carico di Mannino è sopravvenuta una nuova prova, che non so se alla prossima udienza potrò presentare perchè emergono profili di incostituzionalità che ipotizzo di far rilevare. Non si dimentichi, inoltre, che già al prossimo rinvio ci troveremo davanti anche un imputato-senatore". Così il sostituto pg Vittorio Teresi spiega le prossime mosse dell'accusa nei confronti dell'ex ministro Calogero Mannino, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, condannato in appello nel 2004 a cinque anni e quattro mesi.
La "prova sopravvenuta" contro Mannino riguarda alcune dichiarazioni rese nei mesi scorsi dal neocollaboratore di giustizia, Francesco Campanella.
27 Febbraio 2006

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