martedì, febbraio 28, 2006

Sequestro di beni alla cosca di San Lorenzo

PALERMO - Beni per un valore complessivo di 334 milioni di euro sono stati sequestrati a imprenditori di Palermo coinvolti lo scorso anno in una inchiesta giudiziaria perchè ritenuti "vicini" a boss mafiosi. I provvedimenti, emessi dai giudici della sezione misure di prevenzione del tribunale, sono stati eseguiti dagli agenti della questura di Palermo e del Gico della Guardia di Finanza che hanno svolto le indagini ed effettuati i riscontri.Tra i beni sequestrati vi sono 114 villette in fase di completamento nella zona del quartiere San Filippo Neri, a Palermo. I finanzieri del Gico hanno eseguito sei decreti di sequestro che riguardano disponibilità patrimoniali, societarie e finanziarie riconducibili a persone appartenenti al mandamento mafioso di San Lorenzo, guidato dai boss latitanti Salvatore e Sandro Lo Piccolo.I provvedimenti hanno riguardato alcuni indagati che nel marzo 2005 sono stati arrestati dagli agenti della squadra mobile perchè accusati a vario titolo di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione e tentata estorsione aggravata e trasferimento fraudolento di valori.Il Gico ha sequestrato beni agli imprenditori Antonino Inzerillo, 66 anni, figura di primo piano nel settore edilizio della provincia di Palermo; Benedetto Giuseppe Salamone, di 51, imprenditore edile palermitano; Filippo Pietro Cinà, di 63, geometra; Francesco Di Blasi, di 65, Pietro Landolina, di 35 e Salvatore Gottuso, di 60, che sono accusati di essere stati gli esattori del pizzo dei boss di San Lorenzo.
28 Febbraio 2006

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