lunedì, aprile 17, 2006

Ancora su Bernardone...

PALERMO - Sette talpe, dentro i palazzi delle istituzioni, hanno protetto la latitanza di Bernardo Provenzano. E almeno cinque volte, negli ultimi dieci anni, il capo di Cosa nostra è riuscito a sfuggire alla cattura. Ecco l'ultimo capitolo della biografia del padrino arrestato l'11 aprile scorso, che uscirà mercoledì in libreria. "Bernardo Provenzano, il ragioniere di Cosa nostra", scritto dai giornalisti Salvo Palazzolo e Ernesto Oliva, editore Rubbettino. Non è un istant book. Gli autori hanno completato il loro progetto di ricerca iniziato nel 1999 (anche col sito Internet www.bernardoprovenzano.net) e affrontano adesso gli aspetti più misteriosi della latitanza di Provenzano: quelli che riguardano le protezioni eccellenti e i segreti che il padrino conserva in carcere.La biografia del capo di Cosa nostra ripercorre la scalata al potere di un uomo che all'inizio era solo un killer, e alla fine del racconto è il depositario dei misteri che avvolgono i mandanti occulti delle stragi Falcone e Borsellino. Oliva e Palazzolo hanno analizzato tutte le inchieste giudiziarie che lo riguardano. Così è emerso il ritratto di un mafioso che è soprattutto il "ragioniere" e il "professore" della politica piuttosto che il "tratturi" come lo chiamavano un tempo a Corleone. "La lotta alla mafia non potrà dirsi finita sino a quando non verranno scoperti i segreti di Provenzano", dice Salvo Palazzolo. E sfogliando l'ultimo capitolo del libro, emergono tutte le presenze inquietanti del padrino: nei retroscena delle stragi Dalla Chiesa, Chinnici, Falcone e Borsellino; nelle zone d'ombra dei casi Andreotti e Dell'Utri; nei rapporti con la massoneria. "Negli archivi del palazzo di giustizia - spiegano gli autori - abbiamo scoperto un verbale del pentito Rosario Spatola, che accusa Provenzano di avere sciolto la loggia segreta dei Trecento, dopo la morte di Stefano Bontade, capomafia e gran maestro. Ma quale autorità aveva Provenzano per sciogliere una loggia di cui facevano parte anche gli esponenti pi in vista della Palermo del 1980?". E' solo uno dei tanti interrogativi posti dal libro. Nel sito Internet www.bernardoprovenzano.net è possibile consultare molti degli atti giudiziari che sono stati utilizzati dagli autori per la loro ricerca.Il capitolo delle talpe istituzionali che hanno protetto la latitanza di Provenzano è di certo quello più suggestivo. Anche perché impegna adesso anche i magistrati di Palermo. L'ultima volta che il boss è sfuggito alla cattura è stato nella primavera del 2004, a Villabate. L'appuntamento che Provenzano aveva con i suoi favoreggiatori fu all'improvviso rinviato. Il racconto di questa e di altre mancate catture è lo spunto per gli autori per affrontare il tema della nuova Cosa nostra, quella riformata da Provenzano dopo le stragi del 1992.
17/04/2006

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