lunedì, maggio 22, 2006

In nave per ricordare Falcone


CIVITAVECCHIA (ROMA) - Lorenzo 13 anni arriva da Ardea, Deborah 19 da Alessandria, Carlo 10 anni da Napoli: insieme ad un migliaio di adolescenti come loro, studenti di scuole medie e superiori, provenienti da tutta Italia, si sono ritrovati oggi al porto di Civitavecchia per imbarcarsi sulla prima nave della legalità. Destinazione Sicilia. Come i Mille di Garibaldi con i quali l'obiettivo condiviso è quello di sollevare un moto di ribellione: allora per liberare il paese dal dominio borbonico, oggi per estirpare dalla penisola la malapianta della mafia. Un viaggio organizzato dalla Fondazione Giovanni e Francesco Falcone in occasione del 14/o anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita il magistrato siciliano, sua moglie e 3 uomini della scorta. Alla banchina 18 un andirivieni di ragazzi e insegnanti. Sulla fiancata della nave, un moderno Cruise Ferrier messo a disposizione dalla Snav per l'occasione, campeggia una gigantografia di Giovanni Falcone in toga da magistrato. Un palchetto attende le autorità che arrivano e si fanno contagiare dall'entusiasmo dei ragazzi. "Inizio con voi il mio viaggio che avrà come parole d'ordine l'ascolto e il concorso di idee" assicura Giovanna Melandri alla sua prima uscita pubblica da neo ministro dei giovani e dello sport. Sottolinea il fondamentale ruolo della scuola nella costruzione della legalità il vice ministro dell'istruzione Mariangela Bastico e un entusiasta Luigi Berlinguer applaude con foga quando uno dei ragazzi di Locri firma per primo la carta della legalità promettendo che mai si farà raccomandare per un esame. C'è pure la banda, ma sono i ragazzi i protagonisti di questa giornata. Il coraggioso giudice lo hanno conosciuto soprattutto attraverso le parole degli insegnanti. Erano troppo piccoli allora per avere ricordi di prima mano. Tutti sono qui perchè dall'inizio dell'anno scolastico hanno lavorato su progetti legati alla legalità. Sanno che Falcone proprio quando stava per diventare capo della superprocura antimafia il 23 maggio del '92 fu brutalmente assassinato a Capaci. Lui, ma non le sue idee.Loro, questi giovani ambasciatori di legalità, sono carichi di entusiasmo. Non si contano gli slogan che questi ragazzi hanno coniato per il corteo di Palermo: "spezziamo la mafia, riaccendiamo la speranza", "non ho paura delle parole dei violenti, ma del silenzio degli onesti", "si può spezzare un fiore ma non si può impedire la primavera". Sfoggiano magliette che assicurano a chi legge "nè indifferenti, nè corrotti" e applaudono, quelli sul ponte i coetanei sulla banchina e viceversa. Stasera a bordo verrà proiettato in anteprima nazionale il film prodotto dalla Rai sulla vita di Falcone. Certamente le immagini restituiranno attualità e ricordi. Domani a Palermo, un fitto programma di iniziative, come ogni anno, ricorderà la strage di Capaci. L'aula bunker dell'Ucciardone si riempirà soprattutto di giovani per parlare di legalità, un corteo sfilerà per le vie cittadine, una messa commemorerà le vittime della piovra. Un anniversario di morte, ma anche di speranza.
22/05/2006
Fonte: La Sicilia

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