martedì, giugno 20, 2006

Decrittati i pizzini

PALERMO - Le intercettazioni effettuate per due anni nel box in lamiera in cui i capimafia effettuavano i summit hanno contribuito a decrittare i "pizzini" trovati nel covo di Bernardo Provenzano. In molte lettere esaminate dai pm e dalla polizia, sono stati trovati tanti punti che corrispondono alle conversazioni registrate dagli investigatori.
In alcuni casi sono stati gli stessi boss, in particolare Nino Rotolo, a svelare inconsapevolmente alle microspie il numero con il quale si identificava nelle lettere che inviava a Provenzano. Emerge così che Rotolo era il numero "25", mentre il medico Antonino Cinà il "164" e Pietro Badagliacca, arrestato anche lui stamani, il numero "64". Con il "30" e il "31" venivano contraddistinti i boss latitanti Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Gli inquirenti hanno identificato anche altri numeri che sono inseriti nei "pizzini".
Dalle intercettazioni emerge che Bernardo Provenzano, fino al giorno del suo arresto, avvenuto lo scorso 11 aprile, era il "capo supremo di cosa nostra", il punto di equilibrio tra tutte le sue varie componenti ed il riferimento essenziale attraverso il quale passavano tutte le decisioni sulle questioni di interesse generale o, comunque, di maggior rilievo.
20/06/2006
Fonte: La Sicilia

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