martedì, luglio 18, 2006

Arrestato l'altro Guttadauro

PALERMO - E' stato arrestato a Palermo Filippo Guttadauro. L'uomo, fratello di Giuseppe Guttadauro, capomafia di Brancaccio, è considerato il "portavoce" del boss latitante Matteo Messina Denaro e avrebbe svolto la funzione di collegamento fra il capomafia trapanese e Bernardo Provenzano.Guttadauro è anche cognato di Matteo Messina Denaro ed è indicato nei "pizzini" di Provenzano con il numero 121. Gli inquirenti lo ritengono il capomafia di Castelvetrano (Trapani). L'uomo è stato fermato su ordine dei pm Massimo Russo, Michele Prestipino e Roberto Piscitello e il decreto di fermo è stato vistato anche dai procuratori aggiunti Giuseppe Pignatone e Alfredo Morvillo.Filippo Guttadauro viveva fra Aspra, borgata alle porte di Palermo e Castelvetrano. Nel covo di Montagna dei Cavalli in cui è stato arrestato Provenzano, gli agenti hanno trovato anche una lettera autografa di Guttadauro indirizzata al vecchio padrino. Ma a rafforzare il quadro d'accusa sono state le intercettazioni effettuate nel box del boss Nino Rotolo dove, durante i summit registrati dalla polizia, i capimafia parlavano spesso dell'attività illegale portata avanti da Filippo Guttadauro, in particolare sulle estorsioni a imprese palermitane che effettuavano lavori nel trapanese.Nel corso di una perquisizione nell'abitazione di Filippo Guttadauro gli inquirenti hanno trovato numerose lettere di Maria Mesi, considerata l'amante di Matteo Messina Denaro. Il contenuto delle missive è al vaglio della polizia che le ha sequestrate. Durante la perquisizione sono state trovate anche numerose lettere del fratello di Messina Denaro, Salvatore, detenuto per altre vicende.Gli investigatori contestano a Filippo Guttadauro la piena partecipazione a Cosa nostra. In particolare avrebbe svolto per conto del boss latitante Matteo Messina Denaro e di Bernardo Provenzano, diversi incarichi importanti per risolvere contrasti tra le cosche di Trapani e Agrigento. Si tratta di "contrasti" che riguardano la gestione del pizzo imposto ad alcuni supermercati realizzati nell'agrigentino, i cui proprietari sarebbero però legati a Messina Denaro.Gli investigatori sono arrivati a identificare il numero 121 che più volte viene indicato nei "pizzini" di Provenzano, grazie a diversi elementi di riscontro che hanno permesso di risalire a Filippo Guttadauro. Nei confronti dell'uomo vi è anche una perizia grafica che conferma il fatto che una lettera trovata nel covo di Provenzano sia stata scritta di suo pugno. Guttadauro nel '97 era già stato condannato per associazione mafiosa, scontando la pena.
18/07/2006
Fonte: La Sicilia

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