giovedì, luglio 06, 2006

Figlio in provetta per un boss

PALERMO - Il boss Salvino Madonia, il mafioso che uccise l'imprenditore Libero Grassi, è stato autorizzato dal gup di Palermo a fecondare artificialmente la moglie. Madonia è detenuto da diversi anni perchè deve scontare una condanna all'ergastolo. Il giudice Fabio Licata ha accolto la richiesta presentata nel 2004 dal difensore di Madonia, l'avvocato Giovanni Anania. La fecondazione sarà eseguita a spese del sistema sanitario nazionale nell'Asl dell'Aquila, dove il sicario è detenuto. Il giudice ha imposto che il prelievo del liquido seminale avvenga in carcere, secondo le procedure previste dal regime di sicurezza cui Madonia è sottoposto.
Madonia si era sposato in carcere con Mariangela Di Trapani, figlia del boss Francesco, morto durante la latitanza. Le loro nozze sono state celebrate il 23 maggio 1992, giorno della strage di Capaci in cui morì il giudice Giovanni Falcone; già nel 2000 la donna ha avuto da Madonia un primo figlio. È rimasto un mistero come il boss lo abbia concepito, dato che al detenuto è preclusa la possibilità di incontri privati con i familiari.Nel 1997 un altro caso simile si era verificato con i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, capimafia di Brancaccio; anche loro durante la detenzione erano diventati papà grazie all'inseminazione artificiale. L'inchiesta avviata allora dalla procura non accertò mai le responsabilità, i sospetti furono rivolti sul loro difensore, l'avvocato Memi Salvo, che venne in seguito condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, che si riferiva ad altri fatti.
06/07/2006
Fonte: La Sicilia

1 commento:

Anonimo ha detto...

a volte viene difficile accettarlo ma non bisogna mai dimenticare che il nostro sistema penitenziario è (fortunatamente!)un sistema rieducativo e non punitivo,il chè porta a non considerare scandaloso che un detenuto possa usufruire di questa possibilità(magari sulle spese sanitarie accollate allo Stato si!)...anche io avrei autorizzato una cosa del genere anche guardando ai diritti dell'uomo in quanto tale e non solo come sanguinario omicida...anche se molto spesso la tentazione dibuttare la chiave della cella è tanto, ma tanto forte.