giovedì, settembre 07, 2006

La Bibbia all' FBI

PALERMO - "Bisogna fare tutto il possibile per cercare di capire se la Bibbia di Bernardo Provenzano contenga o meno messaggi cifrati". Così il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso commenta a Radio 24 la notizia dell'invio, da parte degli investigatori, della Bibbia del vecchio padrino di Corleone agli esperti dell'Fbi. Il volume, trovato nel casolare di Montagna dei Cavalli dove si rifugiava il capomafia, è pieno di linee, appunti, foglietti e freccette, come se indicassero qualcosa. Potrebbe essere il codice utilizzato dal boss nei "pizzini" che inviava ai gregari. "Quella con l'Fbi - sottolinea Grasso - è una collaborazione non nuova, è già successo più volte". In merito all'ipotesi che le annotazioni al testo sacro possano nascondere un codice di comunicazione, il procuratore non si sbilancia: "È un'ipotesi tutta da dimostrare". Sulla latitanza di Provenzano, spiega inoltre il capo della Dna, ci sono ancora dei periodi oscuri, soprattutto quelli antecedenti al 1992, "di cui si sa ben poco". A Grasso è stato chiesto come è cambiata Cosa nostra dopo l'arresto di Provenzano: "Le indagini continuano - ha risposto - certamente c'è una destrutturazione dell'organizzazione, un momento di difficoltà e proprio questo dovrebbe essere il momento in cui intensificare l'attività di indagine e repressiva, per evitare che come in passato Cosa nostra possa riorganizzarsi ristrutturarsi e riprendere come prima".
07/09/2006
Fonte: La Sicilia

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