giovedì, ottobre 26, 2006

Il dolce e l'amaro

ROMA — Saro Scordia (Luigi Lo Cascio) è orgoglioso. Lui non fa più file. Per rispetto, tutti lo fanno passare avanti. Qualche hanno dopo, lo stesso Scordia, è ancora orgoglioso, ma di aspettare il proprio turno. In questo paradosso la trama de Il dolce e l’amaro, film di Andrea Porporati con protagonisti, oltre Lo Cascio, la palermitana Donatella Finocchiaro, Fabrizio Gifuni, Renato Carpentieri, Tony Gambino, Gaetano Bruno e Ornella Giusto. Per capire cosa è accaduto bisogna seguire i 25 anni di vita (dagli anni 70 a metà degli anni 90) di questo ragazzo cresciuto tra i vicoli del quartiere palermitano della Kalsa e iniziato alla mafia perchè, secondo Gaetano Butera (Tony Gambino), è un ‘picciotto’ promettente. Ma Saro, dopo essere entrato nella mafia a un certo punto vorrà tornare indietro. Diventare un uomo normale. Motivo? La consapevolezza di fare una cosa sbagliata, ma soprattutto l’amore per Ada (Finocchiaro) una maestrina che, pur amandolo, non vuole condividere con lui la sua vita da criminale. «Non è un film sulla mafia, ma sui contorni di questa istituzione criminale — ci tiene a dire Porporati sceneggiatore di successo (La Piovra 7 e 9, Lamerica), scrittore e regista de La luce negli occhi (2001) —. Ad esempio: cosa succede prima e dopo l’iniziazione all’omicidio di un giovane mafioso? Ho cercato di far vedere come non sia facile uccidere e, ancora, che dopo l’ubriacatura del potere si possa anche considerare l’idea di tornare indietro». Fabrizio Gifuni — nel film che domani chiuderà le riprese per uscire a gennaio distribuito da Medusa — è invece Stefano Massirenti: «un ragazzo che cresce nello stesso quartiere di Saro e che condivide con lui l’amore per Ada. Ma, alla fine, prenderà la strada opposta rispetto al suo coetaneo: diventerà giudice».
Fonte: la provincia di Cremona

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