venerdì, ottobre 27, 2006

La Corte d'Assise infligge 30 ergastoli

PALERMO - I giudici della corte d'Assise d'appello hanno inflitto 30 ergastoli per una serie di omicidi di mafia compiuti a Palermo e provincia tra il 1981 e il 1991. L'ultimo delitto riguarda quello dell'imprenditore Libero Grassi, commesso il 29 agosto 1991. Fra i 33 imputati figura anche Bernardo Provenzano. Questo processo è il primo giunto a sentenza dopo l'arresto del vecchio padrino corleonese che oggi ha assistito in video collegamento alla lettura del dispositivo, che rispetto agli altri imputati, è rimasto seduto. Il dibattimento riguardava una sessantina di omicidi. I giudici hanno accolto le richieste del pg, Vittorio Teresi, il quale ha richiesto alla Corte alcune parziali riforme rispetto alla sentenza di primo grado in cui erano stati inflitti trenta ergastoli.
I giudici hanno dichiarato non doversi procedere per il collaboratore di giustizia, Giovanni Brusca, perchè il reato è stato estinto per prescrizione per effetto delle attenuanti di cui godono i pentiti. Per il delitto di Ernesto Battaglia, così come aveva chiesto il pg, i giudici hanno assolto la commissione mafiosa, compresi Provenzano e Riina, che sono stati condannati per altre posizioni. Per il delitto di Antonino Mineo è stato assolto solo Salvatore Montalto. Per il triplice omicidio commesso a Bagheria in cui vennero uccisi i familiari del collaboratore di giustizia Francesco Marino Mannoia, per una vendetta trasversale, è stato assolto Francesco Madonia.
Il processo ha ricostruito dieci anni di delitti: dalla morte del boss Stefano Bontade, il Principe di Villagrazia, ucciso il 23 aprile 1981, che segnò l'inizio della guerra di mafia, all'eliminazione di Salvatore Inzerillo, boss di Passo di Rigano, un altro dei capi di quelle che di lì a poco sarebbero divenute le cosche perdenti. Tra gli altri episodi di sangue vi sono gli omicidi di Vincenzo Puccio e Mario Prestifilippo. Tra i boss che in primo grado sono stati condannati all' ergastolo figurano Riina, Provenzano, Pietro Aglieri, Raffaele Ganci, Leonardo Greco e Nicolò Eucaliptus, questi ultimi due capimafia di Bagheria e ritenuti favoreggiatori di Provenzano, che oggi hanno assistito in aula, nella stessa cella, alla lettura del dispositivo di sentenza.
25/10/2006
Fonte: La Sicilia

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