lunedì, ottobre 30, 2006

Pentito fa il nome di Cesa

«Da fonti giornalistiche apprendo che un settimanale (oggi, ndr) potrebbe pubblicare una notizia inerente la vicenda di un pentito di mafia che avrebbe fatto – non si capisce in che contesto – tra i nomi dei più illustri e più in vista di esponenti politici italiani, anche il mio». Lo afferma il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, annunciando al contempo una denuncia per calunnia.
«Ribadisco – prosegue – la mia totale estraneità ai fatti non conoscendo in alcun modo il pentito in questione e denuncio una campagna di accanimento ai danni della mia persona – e mio tramite – del partito per finalità a me ignote ma che possono essere, vista la mia totale estraneità a qualunque episodio illecito, solo ed esclusivamente di natura politica. Da tempo ho dato mandato al mio legale di presentare denuncia per calunnia, a tutela della verità e della salvaguardia della mia immagine e di quella dell'Udc».
Il settimanale scrive che il tesoriere del segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, Giovanni Randazzo, «avrebbe organizzato un giro di fatture gonfiate nei confronti di un'agenzia dell'Onu per finanziare Cesa e il suo partito, l'Udc». A rivelarlo ai pm romani, che secondo il settimanale avrebbero iscritto Randazzo e Cesa nel registro degli indagati per finanziamento illecito al partito, sarebbe stato un «coetaneo palermitano» del tesoriere, Francesco Campanella, "superpentito" di mafia.
Fonte: La gazzetta del Sud

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