venerdì, dicembre 01, 2006

Speriamo bene

Palermo, 28 nov. - (Adnkronos) - E' spaccatura all'interno della Direzione distrettuale antimafia di Palermo sull'ipotesi di contestare al presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, imputato per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra nell'ambito del processo per le 'talpe' della Procura di Palermo, anche il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. In una lunga riunione terminata solo nella tarda serata di ieri, i pm guidati dal procuratore Francesco Messineo, hanno dibattuto a lungo sulla proposta di modificare il capo di imputazione al governatore siciliano. Un'ipotesi sostenuta solo da qualcuno dei magistrati che rappresentano l'accusa nel processo che si svolge davanti alla terza sezione del Tribunale. L'accusa per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti di Cuffaro era gia' stata archiviata due anni fa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale su proposta della stessa Procura, ma adesso qualche pm della Dda sostiene che ci siano ''nuovi elementi'' per contestare a Cuffaro il capo d'imputazione. I magistrati titolari del processo sono Michele Prestipino, Antonino Di Matteo e Maurizio de Lucia. Anche due anni fa i magistrati che si occupavano del 'caso Cuffaro' si erano spaccati e uno dei titolari dell'inchiesta, Gaetano Paci, si rifiuto' di firmare l'avviso di conclusione delle indagini che escludeva proprio il concorso esterno per Salvatore Cuffaro. La riunione di ieri sera, terminata solo sul tardi, e' stata aggiornata a venerdi' prossimo. E proprio questa mattina, a partire dalle 9.30, prendera' il via in Tribunale la lunga sfilata di testimonianze citate dalla difesa del Governatore siciliano.
Fonte: La Sicilia

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