martedì, gennaio 23, 2007

Affiora anche il nome di Schillaci....

Dalle indagini affiora anche il coinvolgimento dell'ex campione di calcio Totò Schillaci: l'idolo di Italia '90 si sarebbe rivolto a uno dei boss arrestati per evitare furti nella sua scuola di calcio a Palermo. Per questa vicenda Schillaci non è indagato, ma da quanto si apprende il calciatore potrebbe essere sentito nei prossimi giorni come teste dai magistrati della procura. E' una intercettazione a fare emergere che Schillaci chiama Eugenio Rizzuto e gli riferisce che poco prima, al centro sportivo "Louis Ribolla", che si trova in viale Leonardo da Vinci, un ragazzo del quartiere di Passo di Rigano, aveva derubato alcuni giovani calciatori, portandogli via soldi e orologi custoditi negli spogliatoi. Rizzuto, dopo aver riferito a Schillaci di non conoscere l'abitazione del giovane indicato dal calciatore, gli fornisce il numero di telefono di suo fratello, Aurelio, aggiungendo che nel caso in cui anche il fratello non conoscesse il giovane autore del furto, l'indomani mattina se ne sarebbe occupato lui.
In questa inchiesta, gli investigatori hanno ricostruito ogni singola estorsione, grazie alle intercettazioni ambientali, nella quali emerge che tutti pagano senza esitazione. Qualche commerciante o imprenditore chiede anche lo sconto e per ottenerlo si rivolge ad alcuni capimafia di altre zone della città. E sempre ai boss della zona si rivolgono alcuni titolari di attività per "denunciare" furti nei propri locali e per cercare di recuperare la merce. Nessuno però si rivolge alle forze dell'ordine per segnalare le estorsioni subite. Il mandamento mafioso della Noce è storicamente uno tra i più potenti presenti sul territorio di Palermo, e in passato è stato diretto da uomini di elevatissimo spessore criminale. Ma al suo interno, come del resto in gran parte di Cosa nostra, le affiliazioni sono cambiate, per via dei numerosi e continui arresti disposti dalla magistratura, e quindi adesso ai vertici delle famiglie si trovano persone che in passato erano solo dei fiancheggiatori dei boss. Questi i nomi degli arrestati, oltre al boss Pierino Di Napoli, ritenuto il capomandamento della Noce: Francesco Picone, 67 anni; Giuseppe Musso, di 67 anni; Salvatore Gottuso, di 61; Francesco Scaglione, di 61; Vincenzo Bruno, di 59; Eugenio Rizzuto, di 55; Luigi Caravello, di 54; Salvatore Alfano, di 51; Antonino Vernengo, di 49; Guglielmo Ficarra, di 48; Pietro Di Mario, di 46; Umberto Maltese, di 46; Sergio Matina, di 45; Giovanni Vitrano, di 37; Felisiano Tognetti, di 36; Fabio Chiovaro, di 34.
23/01/2007
Fonte: La Sicilia

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