mercoledì, gennaio 31, 2007

Conferenza a Brescia

"Mafia e antimafia dopo l'arresto di Bernardo Provenzano" è il tema di un pubblico dibattito che si terrà stasera, alle 20.30, nella Casa del Popolo di via Risorgimento a Urago Mella, alla presenza di Giuseppe Lumia, vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, e della giornalista Anna Petrozzi del mensile Antimafia 2000.
L'iniziativa è promossa dal Comitato «Peppino Impastato» (l'eroe-martire siciliano reso celebre da «I cento passi» di Marco Tullio Giordana) di Brescia, il cui intento - secondo le parole di Paolo Clemenza, che alla conferenza stampa ha sostituito il coordinatore Fernando Scarlata - si propone di stimolare gli organismi statali di controllo nei confronti di un fenomeno malavitoso che si insinua pericolosamente nel tessuto sociale e civile e, nel contempo, di monitorare la situazione nel nostro territorio. Anche alla luce dei delittuosi fatti di cronaca dell'estate scorsa, che sono stati interpretati come rappresaglie di matrice mafiosa.
La mafia cambia pelle, aggiorna le sue strategie, è sempre pronta al salto di qualità. Oggi si presenta subdolamente come un'impresa che cerca di ingerirsi nella legalità, ripulendo il denaro sporco. E questo rende ancora più difficile riconoscerla e debellarla. L'arresto di un boss, la cattura di Bernardo Provenzano, nonostante sia stata enfatizzata con termini trionfalistici, non significano aver risolto il problema dell'organizzazione criminale. I casi del passato (Luciano Liggio, Totò Riina, Raffaele Cutolo) stanno a dimostrare il contrario. La forza di mafia e camorra tende a rigenerarsi se non è contrastata da una ferrea volontà politica e da una lucida consapevolezza. Sono molti gli interrogativi che il Comitato bresciano «Peppino Impastato» intende dibattere e porre all'attenzione della cittadinanza.
Chi ha protetto Bernardo Provenzano per 43 anni? Chi ha preso il suo posto ai vertici di Cosa Nostra? Perché l'arresto è avvenuto in prossimità delle elezioni dell'aprile scorso? C'è stato un accordo tra mafia e organi dello Stato? Come intende lavorare la nuova Commissione antimafia e, più in generale, la maggioranza di governo nella lotta alla mafia, dopo che la precedente Commissione parlamentare aveva escluso il rapporto mafia-politica?
Parlando del territorio bresciano, Paolo Clemenza ha sottolineato che «non ci sono ancora e per fortuna elementi che possano avvalorare una pesante penetrazione mafiosa. Tuttavia non mancano fenomeni di racket e di pizzo sui laghi. Ci sono troppe finanziarie che nascono e spariscono nel giro di sei mesi. Al Comune abbiamo chiesto maggiore trasparenza per quanto riguarda le gare di appalto edilizio e siamo stati rassicurati. Nessun allarmismo, bisogna comunque vigilare».
Fonte: brescia oggi

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