martedì, gennaio 23, 2007

L'amarezza di Modica

Inaugurato a Manzano il dipinto raffigurante San Vincenzo, cui è dedicata la chiesetta della frazione. Dopo una vita a combattere la mafia, ora il pittore siciliano vive sulle colline langhiranesi. «Se non fossi diventato pittore sarei diventato un assassino». Lo dice chiaramente Emanuele Modica: a quarantasei anni di distanza da quel giorno maledetto in cui la mafia gli uccise il padre Vincenzo, agricoltore nel­le campagne del Palermitano, quella ferita per lui è ancora aperta. Quell'episodio dramma­tico ha condizionato tutta la sua vita, facendogli scegliere la stra­da dell'arte - anziché quella della vendetta - come strumento di lotta contro Cosa nostra, facen­do sì che iniziasse a girare in lun­go e in largo prima la Sicilia e poi l'Italia intera con la sua grande tenda, sotto la quale esponeva le proprie opere, accoglieva la gen­te e lanciava messaggi contro la mafia.
Fonte: la gazzetta di Parma

1 commento:

vincenzo foderà ha detto...

HO AVUTO L'ONORE DI LAVORARE COME CAMERIERE ASSIEMA A LUI