martedì, gennaio 23, 2007

Qualche chiarimento in più

Sono centinaia le estorsioni e i tentativi di imporre il 'pizzo' ricostruiti dagli investigatori della sezione "criminalta' organizzata" della Squadra Mobile di Palermo, diretta da Piero Angeloni, nell'ambito dell'inchiesta che la notte scorsa ha portato all'arresto di 17 esponenti del clan mafioso della Noce. Le vittime non hanno collaborato, e l'indagine ha potuto accertare i taglieggiamenti solo mediante intercettazioni ambientali e telefoniche. Tra le vittime, grosse attivita' commerciali, molto note in citta'. Nella conferenza stampa tenuta in Procura, investigatori e inquirenti hanno citato tra l'altro il rar "Recupero" di via Malaspina, il negozio di elettrodomestici e componenti elettronici "Pavan" nello stesso quartiere, il bar-rosticceria "New Paradise", la catena di articoli sportivi "La Rosa", una concessionaria automobilistica "Smart" di via Giacomo Cusmano. Al titolare del bar "Recupero" era stato chiesto di pagare complessivamente seimila euro in due tranche, a Pasqua e a Natale. I mafiosi si mostravano comprensivi nel caso in cui un commercianti lamentasse di non avere la disponibilita' economica sufficiente per versare il 'pizzo' richiesto. In tali casi, i boss accettavano anche pagamenti "in natura". Ad esempio, un bar-ristorante avrebbe organizzato completamente gratis cerimonie nunziali o battesimi per familiari di mafiosi. Durante una conversazione captata dalla squadra mobile, il presunto nuovo boss della Noce, Pietro Di Napoli, segnalava ai suoi collaboratori che era sorto un problema con altre famiglie mafiose nel cui territorio ricadevano alcuni degli esercizi commerciali cui veniva imposto il 'pizzo'. I clan avevano trovato una soluzione. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il metodo era questo: l'estorsione veniva gestita dal clan che aveva chiesto per primo la tangente, anche se l'esercizio commerciale non ricadeva nell'ambito geografico del suo mandamento. Una parte del denaro proveniente dall'estorsione, pero', finiva nelle casse della cosca "territorialmente competente".
Fonte: Agi online

Nessun commento: