giovedì, febbraio 22, 2007

Giuffrè rivela altro...

Palermo - Totò Riina ragionava con la sua testa mentre Bernardo Provenzano no. Questa l'analisi che avrebbe fatto Nino Giuffré detto 'manuzza', braccio destro di Provenzano e capo mandamento di Caccamo (Pa), nel tracciare, ai magistrati della Dda di Palermo durante le sue deposizioni da pentito, i profili dei due boss corleonesi succeduti a Luciano Liggio a capo di Cosa nostra.
Per Giuffré "iddu (come era inteso Totò Riina, ndr) le decisioni se le prendeva in prima persona, mentre Provenzano non ha mai preso una decisione in prima persona" perché "ha sempre ragionato - avrebbe dichiarato 'manuzza' - con la testa di Lipari e di Masino Cannella e anche di altre persone". Binnu (Provenzano ndr) avrebbe infine detto Giuffrè ai pm, "è stato sempre forte con i deboli e debole con i forti".
Fonte: virgilio.it

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