sabato, febbraio 10, 2007

Pizzo a strutture turistiche

Cosa Nostra palermitana avrebbe imposto il pizzo anche ad alcune strutture turistiche della zona del Ragusano, meta di molti nisseni. E' quanto emerso nella nuova udienza di ieri mattina in Tribunale (presidente Sebastiano Giacomo Barbagallo, a latere Paola Proto Pisani e Alessandra Giunta) del processo per l'operazione antimafia «Grande mandamento» a carico di quattro presunti «postini» del boss corleonese Bernardo Provenzano. Gli imputati sono Alessandro Farruggio commerciante di Montedoro, Salvatore Martorana, imprenditore agricolo di Vittoria e i fratelli Gioacchino e Roberto Ferro, imprenditori agricoli di Canicattì (assistiti dagli avvocati Giacomo Butera, Angela Porcello, Empedocle Mirabile e Armando Zampardi). Nel corso dell'udienza di ieri mattina è stato interrogato il pentito vittoriese D'Agosta il quale ha parlato di Martorana, indicandolo come una persona influente della zona, dedito alle estorsioni. D'Agosta ha dichiarato che Martorana sarebbe intervenuto chiedendo alle cosche della zona di Vittoria di non intervenire con richieste di pizzo ad alcuni villaggi turistici che erano già «protetti» da soggetti mafiosi di Palermo. D'Agosta ha pure parlato delle esperienze politiche del padre che aveva fondato il Partito dei cacciatori, aggiungendo, inoltre, che Martorana avrebbe ospitato personaggi politici nazionali. Il processo - scaturito da una indagine dei carabinieri del Ros - si avvia alla conclusione.
Fonte: La Sicilia

Nessun commento: