sabato, marzo 17, 2007

Molotov a Lacchiarella

Nella notte tra lunedì e martedì, sulla soglia di casa del primo cittadino di Lacchiarella, paese alle porte di Milano, viene lasciata una molotov. Un chiaro segno intimidatorio per un'amministrazione che - secondo gli inquirenti - ha varato qualche atto (e si parla quasi sicuramente di urbanistica) che non è stato gradito dalla malavita locale.
Una "mafia", questa, che si sviluppa trasversalmente nell'hinterland, passando per Buccinasco (dove ha una fiorente attività di costruzione e commercio di case) e Pieve Emanuele (spaccio di droga e ricettazione). Non è una mafia "compatta", ma che si configura in una "federazione" fatta di napoletani, siciliani, pugliesi, extracomunitari dell'est e africani. Gruppi "etnici" che per interesse hanno messo da parte ruggini antiche, risolte a colpi di coltello e pistola.
Ora, è arrivata anche una rivendicazione al Comune. Che lo fa sapere pubblicamente tramite una nota ufficiale: "Un comunicazione anonima ha rivendicato l'atto intimidatorio compiuto nella notte tra lunedì e martedì scorsi nei confronti del sindaco di Lacchiarella Luigi Acerbi. Nella notte tra il 12 e il 13 marzo due bombe molotov sono state lasciate sulla soglia dell'abitazione del sindaco che le ha rinvenute rientrando dopo una riunione del gruppo consiliare di maggioranza. L'episodio è apparso sin da subito un chiaro atto intimidatorio di stampo mafioso . La rivendicazione costituisce un'aggravante: è stata fatta con modi e forme che ricordano i sistemi usati dalla malavita organizzata, e minaccia il ripetersi di futuri atti analoghi. Questo elemento di novità colloca quanto accaduto con maggior probabilità all'interno di un disegno criminale organizzato e tende ad escludere atti teppistici isolati". Sul fatto stanno indaganto i carabinieri della compagnia di Abbiategrasso.
Fonte: affari italiani

2 commenti:

Anonimo ha detto...

invece è stato condannato un italianissimo imprenditore locale.
Qual'è la competenza che vi ha fatto catalogare come opera di un disegno criminale organizzato, due bottigle di piscio. Quanti luoghi comuni. Invece che gran colpo di culo per un sindaco in difficoltà che ora si vanta di essere vittima della mafia [ADDIRITTURA]. Cosa avrà mai fatto di eroico per meritarsi l'attenzione bellicosa delle organizzazioni mafiose. L'inchiesta "denti di ferro" dimostra invece che a Lacchiarella mafia e coop rosse prosperano felici.

Sciavè ha detto...

prima di tutto il fatto che un sindaco riceva qualche minaccia non significa che è vittima della mafia..ci possono essere varie ragioni..anche "sporche"..
e poi nell' articolo si parla di mafia tra virgolette..si parla di piccoli gruppi di malavita..e se permetti vivendo a pavia quando si parla di hinterland milanese la situazione è come descritta nell'articolo..
si legge l'articolo,poi si traggono le conclusioni..
ciao..