giovedì, marzo 15, 2007

"Pizzo pub", slitta il processo

L'assenza di uno dei due imputati ha ha fatto slittare a fine mese il processo per tentata estorsione consumata nell'ultimo scorcio del 2005 ai danni del titolare di un pub. Un'accusa che vede alla sbarra Francesco Greco e Salvatore Tremi, entrambi incriminati per tentata estorsione in concorso con l'aggravante mafiosa. Secondo l'accusa i due avrebbero tentato di sottoporre all'odioso ricatto del racket il titolare di un pub già vessato dai clan. In particolare - secondo le indagini della polizia - i due si sarebbero presentati all'operatore economico sotto sotto le festività natalizie, chiedendo un contributo per i carcerati. Ed alla vittima che avrebbe manifestato l'impossibilità a pagare, i due avrebbero replicato che "qualcosa doveva dargliela per forza", concedendogli poi una settimana per mettersi in regola. Solo che l'inchiesta era già in fieri e fu a quel punto che la polizia potenziò i controlli nel pub, scongiurando eventuali rappresaglie.
Ed è slittato al mese prossimo l'avvio del processo per mafia contro l'autotrasportatore Paolo Palmeri, di 39 anni. Sul capo di Palmeri pende l'accusa di essere organico alla cosca criminale di Cosa Nostra: un'accusa per la quale il 28 ottobre del 2005 la polizia lo arrestò. Ad incastrare Palmeri furono, in quell'occasione, le "cantate" di Salvatore Cassarà, l'ex rivenditore di auto oggi collaboratore di giustizia, il quale riferì agli inquirenti di un progetto di attentato orchestrato da Palmeri ai danni del capo dell'ufficio Gip di Caltanissetta Ottavio Sferlazza. Gli atti relativi al presunto progetto di attentato vennero poi trasmessi per competenza ai magistrati della Dda di Catania che, ad oggi, non hanno dato comunicazione di chiusura di indagine. Palmeri rimase in cella con l'accusa di mafia per la quale ora è sotto processo davanti al Tribunale.
Fonte: La Sicilia

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