giovedì, marzo 15, 2007

Processo "Alta mafia", si deve aspettare

Era parecchia l'attesa per l'udienza di ieri del processo Alta Mafia. Due i motivi. Il primo era rappresentato dal fatto che in giornata si sarebbe saputo quando sarebbero stati sentiti i nuovi collaboratori di giustizia Maurizio Di Gati e Ignazio Gagliardo; l'altro riguardava l'escussione del presidente della Regione siciliana, Totò Cuffaro, citato dalla difesa di Vincenzo Lo Giudice quale teste a discolpa. In entrambi i casi le aspettative sono state deluse. I due pentiti racalmutesi non potranno essere esaminati prima del 10 aprile.
Le udienze del 20 e 27 marzo e quella del 3 aprile prevedono già l'esame di altri testi che rinviare ad altra data risulterebbe quanto meno problematico. Pertanto, il presidente del collegio giudicante, Antonina Sabatino, ha pregato il pubblico ministero di indicare una data utile successiva al 10 aprile per poter sentire le rivelazioni - per la verità molto attese - dei due neo collaboratori che subito dopo il loro arresto hanno deciso di saltare il fosso e passare dalla parte dello Stato.
Delusi pure tutti coloro che attendevano l'arrivo di Totò Cuffaro il quale - essendo sotto processo a Palermo per favoreggiamento aggravato - verrà sentito nella qualità di imputato di reato connesso con il supporto di un legale di fiducia. Il governatore ieri non si è presentato in aula perché si trova all'estero per impegni istituzionali già presi da tempo e non procrastinabili. Il suo esame - se non ci saranno ulteriori sorprese - è stato fissato per l'udienza del 3 aprile.
Tra gli imputati eccellenti di questo processo, oltre all'ex deputato Udc Vincenzo Lo Giudice, anche l'ex presidente del Consiglio provinciale di Agrigento Rino Lo Giudice, figlio di Vincenzo, l'ex consigliere provinciale Udc Salvatore Iacono, l'ex presidente dello Iacp di Agrigento Salvatore Failla e l'ex sindaco Ds di Canicattì Antonio Scrimali.
Fonte: La Sicilia

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