sabato, aprile 14, 2007

Tangenti per il Garibaldi

CATANIA - Undici condanne e otto assoluzioni: è questo il bilancio della sentenza della prima sezione penale del Tribunale di Catania a conclusione del processo su presunte tangenti per la costruzione del nuovo ospedale Garibaldi e del centro residenziale per studenti universitari 'Il Tavoliere' che avrebbe dovuto realizzare l'Iacp etneo. I giudici, tra gli altri, hanno condannato a due anni e sei mesi di reclusione il senatore e sindaco di Bronte, Pino Firrarello (FI), per corruzione e turbativa d'asta, e invece assolto il presidente della Commissione agricoltura di Palazzo Madama, il senatore Nuccio Cusumano (Udeur). A entrambi non è stato invece contestato il capo di imputazione di concorso esterno in associazione mafiosa. Il Tribunale ha anche condannato a quattro anni di reclusione, a cinque di interdizione dall'attività e a un anno di libertà vigilata l'imprenditore Giulio Romagnoli. Il Tribunale ha disposto anche la trasmissione degli atti alla procura della Repubblica di Catania per valutare l'ipotesi di contestare nuovi capi d'accusa al senatore Firrarello sulla valutazione di intercettazioni ambientali in cui un esponente di spicco del clan Santapaola Giuseppe Intelisano parlerebbe del senatore. Il Tribunale ha assolto Michele Cavallini, Rosario Furnò, Salvatore Gennaro, Giuseppe Intelisano, Rosario Puglisi, Ignazio Sciortino, Giuseppe Ursino e il senatore Nuccio Cusumano. I giudici hanno invece condannato Giuseppe Cicero a un anno e sei mesi, pena sospesa; Valerio Infantino a un anno; Roberto Mangione a due anni e sei mesi; Fabio Marco a tre anni e sei mesi; Franco Mazzone a quattro anni e sei mesi; Gaetana Piccolo a tre anni e sei mesi; Vincenzo Randazzo a un anno; Mario Seminara a quattro anni; Angelo Tirendi a due anni, pena sospesa; Giulio Romagnoli a quattro anni; e il senatore Pino Firrarello a due anni e sei mesi. Il collegio ha anche riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni morali e materiali all'impresa di costruzione Fratelli Costanzo e all'azienda ospedaliera Garibaldi.
14/04/2007
Fonte: La Sicilia

4 commenti:

freesud ha detto...

ancora politici invischiati...non se ne può +

Anonimo ha detto...

vorrei fare soltanto una precisazione ..... è ormai cattiva abbitudine in italia considerare la prescrizione alla stregua di una assoluzione ma così non è. Come ad esempio nel processo andreotti o nei vari processi contro berlusconi anche in quello che ci occupa gli imputati non sono stati assolti. per meglio spiegarmi..... è vero che alcuni di quei soggetti indicati nella lista di cui sopra per alcuni capi di imputazione sono stati assolti ma è anche vero che per la maggior parte dei reati il tribunale di catania ha dichiarato la prescrizione sul presupposto che non esistono agli atti elementi che consentano di affermare l'innocenza degli stessi.
dobbiamo anche dire che il suddetto istituto è rinunciabile da parte dell'imputato il che permetterebbe ai magistrati di pronunciarsi nel merito senza trovare nessuno sbarramento di sorta.
indovinate un pò? qualcuno dei nostri furbacchioni (altro che furbetti del quartierino) ci ha rinunciato? ovviamente noooo ....... la paura di una pronucia negativa anche perchè le prove erano schiaccianti li ha indotti ad accettare la prescrizione come una vera e propria benedizione.....quindi smettiamola di parlare di assoluzioni....la prescrizione è cosa diversa

Anonimo ha detto...

scusate nello scrivere la parola "abitudine" mi è scappata una b di troppo

Sciavè ha detto...

hai ragione sul fatto che si sbaglia enormemente a considerare la prescrizione alla stregua dell'assoluzione, però su questo articolo non è scritto "per prescrizione", quindi probabilmente si tratta davvero di assoluzione, nel caso specifico. O magari il giornalista de "la sicilia" ha confuso prescrizione e assoluzione, però se ha fatto un errore del genere non merita neanche di essere chiamato giornalista...