lunedì, luglio 16, 2007

Arrestato ex pentito

CALTANISSETTA - I carabinieri del Reparto Operativo di Caltanissetta hanno arrestato l'ex collaboratore di giustizia, Calogero Pulci, 46 anni, perché accusato di associazione mafiosa, omicidio, porto illegale di armi, estorsione e danneggiamento. I pm della Direzione distrettuale antimafia ne hanno ordinato il fermo di polizia giudiziaria. L'ex pentito, scarcerato nell'ottobre scorso, era tornato a vivere a Sommatino (Caltanissetta), suo paese d'origine, dopo aver chiesto ed ottenuto di lasciare il programma di protezione. L'ex collaboratore è stato teste d'accusa in molti processi di mafia. Gli investigatori hanno accertato che Pulci, una volta tornato in Sicilia, ha iniziato a programmare attentati intimidatori ai danni di imprenditori ai quali imponeva il pagamento del pizzo, ma anche contro i carabinieri del proprio paese che lo sorvegliavano. È inoltre accusato dell'omicidio di un pregiudicato, Calogero Mancuso, avvenuto nel gennaio del 1990. Fra i progetti criminali scoperti dai carabinieri vi erano anche quelli di assassinare il sindaco del proprio paese e un altro pregiudicato.
Calogero Pulci è uomo d'onore della famiglia mafiosa di Caltanissetta. È stato il collaboratore di fiducia del capomandamento Giuseppe "Piddu" Madonia, al quale faceva anche da autista. E questa sua stretta collaborazione con il boss nisseno gli ha permesso di svelare, durante la collaborazione con la giustizia, molti retroscena dei fatti criminali più importanti di Cosa nostra. Pulci ha infatti reso dichiarazioni su collegamenti che vi erano sarebbero stati fra alcuni magistrati e mafiosi; sull'esplosivo utilizzato per il fallito attentato a Falcone all'Addaura. Ha testimoniato nei processi per le stragi di via D'Amelio e Capaci in cui morirono Falcone, Borsellino e gli agenti della scorta. È stato anche teste d'accusa nel processo al senatore Marcello Dell'Utri, condannato in primo grado a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Adesso, dalle intercettazioni ambientali e telefoniche eseguite dai carabinieri, emerge che l'ex collaboratore Calogero Pulci, stava tentando di scalzare dai vertici della cosca mafiosa locale il boss Francesco La Quatra di Sommatino (Caltanissetta). Gli investigatori hanno inoltre accertato che l'ex pentito nella scorsa primavera aveva programmato di uccidere il candidato sindaco del proprio paese alle ultime elezioni amministrative, il medico Salvatore Gattuso. Un altro progetto di morte riguardava il pregiudicato Domenico Cianci, per vendicarsi di un vecchio tentativo di omicidio, per il quale è ancora in corso un processo, che era stato compiuto proprio nei confronti di Pulci nel 1991, quando venne ferito alla testa con un colpo di pistola. L'ex pentito voleva inoltre intimidire il maresciallo dei carabinieri di Sommatino, Nicolò Zuccalà, incendiandogli l'auto o sparando alcuni colpi di pistola alla carrozzeria, come ritorsione per i serrati controlli a cui veniva sottoposto dai militari dell'Arma. I magistrati contestano nel provvedimento di fermo anche la tentata estorsione all'imprenditore Diego Drogo, nei confronti del quale Pulci avrebbe commissionato il danneggiamento della saracinesca del supermercato, avvenuto il 28 marzo 2006, con l'esplosione di alcuni colpi d'arma da fuoco. Per gli inquirenti Pulci dispone di armi e manovalanza criminale per la commissione di delitti ed estorsioni, ed era fondato il pericolo che poteva fuggire qualora avesse avuto sentore che vi erano indagini nei suoi confronti.
16/07/2007
Fonte: La Sicilia

1 commento:

Anonimo ha detto...

la mafia e per i codardi