venerdì, ottobre 12, 2007

Arrestato Rallo

MARSALA (TRAPANI) - Antonino Rallo, 54 anni, indicato dagli investigatori come elemento di spicco delle cosche trapanesi e inserito nella lista dei cento latitanti più pericolosi, è stato arrestato dai carabinieri di Marsala. Rallo, ricercato da cinque anni, è stato condannato all'ergastolo per associazione mafiosa, omicidio, detenzione e porto illegale di armi. In manette è finito anche un imprenditore edile di Marsala, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa: Michele Giacalone, di 37 anni. Sarebbe stato lui, secondo gli investigatori, a prendere in locazione, tramite un'agenzia immobiliare di Marsala, la villetta di contrada Fossa Runza di Petrosino dove è stato sorpreso il latitante. Antonino Rallo non aveva armi, nè telefoni cellulari. Nella villetta, i militari hanno trovato soltanto derrate alimentari: tre chili di spaghetti, pomodori e melenzane. Il latitante quando i carabinieri hanno bussato alla porta, ha tentato di darsi alla fuga attraverso una finestra del bagno, sul retro dell'immobile. Ma la casa era circondata e non ha avuto scampo. Nel corso della conferenza stampa - che si è svolta nella sede del comando provinciale di Trapani dei carabinieri ed alla quale ha preso parte anche il sostituto procuratore della Dda Roberto Piscitello, che con l'aggiunto Roberto Scarpinato ha coordinato le indagini - gli inquirenti hanno sottolineato che l'operazione è stata il frutto di dieci mesi di indagine."Con l'arresto di Francesco Vottari a S. Luca e di Antonino Rallo a Marsala si dimostra che la caccia ai latitanti continua con metodo e senza soste". Lo afferma il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Francesco Forgione, che si è complimentato con i carabinieri per i due arresti eseguiti. "È uno dei modi più importanti - sottolinea Forgione - per far sentire a chi in quei territori si batte contro le mafie che lo Stato è presente ed è impegnato ai massimi livelli. Non bisogna mai dimenticare che la caccia ai latitanti è forse fra le attività sul territorio più delicate e faticose, perché richiede un impegno continuo di ricerca e di analisi degli elementi. Per questo motivo dobbiamo essere sempre riconoscenti agli uomini ed alle donne delle forze di polizia che fanno parte di questi nuclei anti-latitanti".
12/10/2007
Fonte: La Sicilia

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