lunedì, ottobre 29, 2007

Indagato anche il sindaco...

AGRIGENTO - Confermano di avere pagato alle cosche mafiose il pizzo, di essersi piegati al racket delle estorsioni nell'Agrigentino. Lo hanno fatto cinque imprenditori del settore dei rifiuti e dell'edilizia, che hanno riscontrato con la propria testimonianza le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e le indagini della polizia. Il coraggio degli imprenditori emerge dall'inchiesta che stamani ha portato all'arresto di undci persone per associazione mafiosa ed estorsioni e ad iscrivere nel registro degli indagati per fatti di mafia il sindaco di Siculiana, Giuseppe Sinaguglia ed il comandante dei vigili urbani del paese, Giuseppe Callea. Fra gli arrestati, invece, un consigliere comunale, Francesco Gucciardo. Due degli imprenditori che hanno confermato il pagamento del pizzo erano stati indagati nel 2002 dalla Dda di Palermo perché avevano negato di aver versato somme di denaro alla mafia. E per questo avevano patteggiato la pena. Adesso invece collaborano. Durante l'operazione, in cui sono stati impegnati un centinaio di agenti di polizia, sono state eseguite pure perquisizioni dirette alla ricerca del boss latitante Gerlandino Messina, di 35 anni, di Porto Empedocle, ritenuto il vice capo della provincia mafiosa di Agrigento. Alle operazioni hanno preso parte anche reparti del Genio militare di Palermo. All'inchiesta che stamani ha portato all'arresto di undici persone hanno contribuito anche le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati. In seguito alle sue dichiarazioni, la polizia ha sequestrato anche numerose armi, fra cui pistole 44 magnum, fucili e centinaia di munizioni trovate in alcune abitazioni. Fra gli imprenditori che hanno ammesso di aver versato alla mafia agrigentina somme di denaro c'è anche il presidente di Confindustria di Agrigento, Giuseppe Catanzaro. Secondo quanto emerge dall'inchiesta, l'imprenditore sarebbe stato costretto a pagato 75mila euro alla famiglia mafiosa di Siculiana per la protezione dei propri cantieri. Su disposizione dei Pm della Direzione distrettuale antimafia, Fernando Asaro, Gianfranco Scarfò e Giuseppe Fici, la polizia ha tratto in arresto: Calogero Bruno, 31 anni; Pasquale Di Salvo, di 52; Bruno Doria, di 36; il consigliere comunale di Siculiana, Francesco Gucciardo, di 33, tutti di Siculiana; Calogero, Giuseppe e Stefano Iacono, di 32, 71 e 37, di Realmonte; Carmelo Infantino, 31 anni, di Agrigento; Vincenzo Mangiapane, di 52 di Cammarata; Giovanni Putrone, di 56, di Porto Empedocle e Roberto Renna, di 29 anni.Sono tutti accusati di associazione mafiosa armata ed estorsioni, compiutetra il 1998 e il 2006.
29/10/2007

Fonte: La Sicilia

1 commento:

Anonimo ha detto...

Tra i siti amici ne segnalo uno...www.antimafiaduemila.com