giovedì, novembre 29, 2007

Chiedevano il pizzo all'università

PALERMO - "Quando stavamo per aprire una sede dell'università nel centro storico ed eravamo all'inizio dei lavori di allestimento, vennero subito a chiederci un contributo per la festa del santo patrono. Poi tornarono il mese successivo. Capimmo che di lì a poco ci avrebbero chiesto il pizzo. Lo denunciammo subito. E quando mettemmo fuori la targa dell'università di Palermo il fatto non si verificò più". La rivelazione arriva direttamente dal rettore dell'Ateneo di Palermo, Giuseppe Silvestri, al convegno su "Le mafie oggi in Europa" in corso nel capoluogo siciliano.
Il rettore ha parlato del contributo dell'università nella lotta contro la mafia e ha annunciato un prossimo incontro con il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, per "stabilire iniziative da portare avanti insieme".
"L'università - ha aggiunto - sta firmando con la commissione nazionale Antimafia una convenzione finalizzata a inviare gli studenti dell'Ateneo a svolgere un periodo di lavoro presso le commissione parlamentari".
Intanto il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, intervenendo al convegno 'Le mafie oggi' ha mostrato tutto il suo ottimismo: "Stiamo vivendo un momento in cui la sconfitta della mafia e il ridimensionamento di Cosa nostra sembrano risultati sempre più a portata di mano".
Citando un sondaggio fatto da un periodico locale, secondo cui il 55% dei siciliani considera sicura o probabile la sconfitta di Cosa nostra, Cammarata inoltre sottolinea la "necessità che gli apparati dello Stato concentrino la loro attenzione, per un verso sulla repressione del capitale umano della mafia, cioè sulla capacità di arruolare sempre nuovi adepti, per l'altro, sulla capacità dell'organizzazione criminale di infiltrarsi nell'economia legale".


29/11/2007
Fonte: La Sicilia

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