venerdì, dicembre 14, 2007

Quando incontrava Provenzano...

"Avevo 17 anni quando ebbi il sospetto che l'uomo che mio padre riceveva a casa due volte al mese fosse Provenzano". Massimo Ciancimino, 44 anni, figlio di Vito, il sindaco di Palermo condannato per mafia e morto nel 2002, racconta tutto sul padre in un'intervista a Panorama, da domani in edicola.
"Provenzano" ricorda Massimo, a sua volta condannato per riciclaggio e intestazione fittizia dei beni, "si faceva chiamare ingegnere Loverde, era l'unico che mio padre incontrava senza appuntamento e riceveva in pigiama...". Ciancimino junior parla con Panorama delle trattative segrete ("ma nessuno mi ha mai interrogato su questo") avviate dai carabinieri con l'ex sindaco quando era rinchiuso a Rebibbia: "Falcone si fece avanti con me per aprire un dialogo, voleva che facessi capire a mio padre che era il momento del dialogo. Poi, dopo la strage di Capaci, il capitano De Donno incontro' mio padre per tutta l'estate del 1992.
Una volta De donno mi consegno' la piantina di Palermo e un elenco di utenze telefoniche presumibilmente in uso a Toto' Riina: mio padre avrebbe dovuto segnare la zona e indicare i numeri. Dopo una settimana riconsegnai tutto con indicato il quartiere di viale Regione Siciliana e dissi: "Li' dovete cercare Riina".
Fonte: agi.it

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