giovedì, aprile 24, 2008

Senza parole...

Nel 2001 Mirello Crisafulli fu ripreso dalle telecamere dei carabinieri all’hotel Garden di Pergusa mentre incontrava l’avvocato Raffaele Bevilacqua. Parlarono di affari e politica. Parlarono di un campus universitario da realizzare a Enna bassa, un business da 120 miliardi. “Se sono amici miei, sono anche amici tuoi” - diceva l’avvocato al politico. Raffaele Bevilacqua era l’uomo di Provenzano nella provincia di Enna. Sembra che abbia persino partecipato a una riunione della cupola nel 1991, quando si decise di uccidere Falcone e Borsellino. Nel 2006 è stato condannato per associazione mafiosa. Il procedimento contro Crisafulli per concorso esterno in associazione mafiosa è invece archiviato perché il colloquio non portò alcun diretto beneficio a Cosa nostra. I giudici tuttavia scrivono: "è dimostrata da parte del Crisafulli la disponibilità a mantenere rapporti con il Bevilacqua". I rapporti fra i due costituiscono un complesso di contatti e disponibilità al dialogo di inquietante valenza: il solo fatto che un autorevole rappresentante politico incontri un personaggio del quale non poteva non ignorare (…) la nota caratura nel contesto della illiceità mafiosa, è fatto troppo grave perché sia il caso di insistere. Secondo il pentito Angelo Leonardo, poi, “la candidatura del Crisafulli alle elezioni regionali del 2001 avrebbe dovuta essere sostenuta dalla famiglia mafiosa in previsione di poter ottenere, tramite Crisafulli, contatti nel mondo imprenditoriale“.Mirello Crisafulli è stato accolto nell’ospitale Partito Democratico(quello della lotta alla mafia priorità assoluta).

Inorridito alla notizia, Benny Calasanzio ha telefonato alla segreteria siciliana.
Benny Calasanzio:“Vladimiro Crisafulli ha aderito al Pd?”

Segreteria Siciliana PD:“Sì, Crisafulli ha aderito”.

Benny Calasanzio:“Non si sente fuori posto a stare in un partito dove milita anche Crisafulli?”

Segreteria Siciliana PD:“No, e perché dovrei?”

Benny Calasanzio:“Signorina, è stato videoregistrato mentre si accordava su varie tematiche con un boss mafioso”.

Segreteria Siciliana PD:“Ho capito, ma Cuffaro è presidente della Regione, questo per lei non è un problema?”

Benny Calasanzio:“Cuffaro che governa da indagato è una giustificazione per voi che vi definite portatori di novità?

”Segreteria Siciliana PD:“Crisafulli non è mai stato condannato, quindi…”

Benny Calasanzio:“Signorina, mi scusi ma usa le stesse argomentazioni di Cuffaro”.

Segreteria Siciliana PD:“Ma sa, purtoppo in Sicilia può accadere a tutti di inciampare in simili episodi, anche a me”.

Dopo la surreale conversazione, Benny decide di scrivere al segretario regionale del Partito Democratico, Francantonio Genovese. Quello che, malgrado l’aspetto da senatore di Forza Italia, aveva dichiarato: “La lotta alla mafia sarà la priorità assoluta del Partito democratico, la più importante delle nostre battaglie, il primo dei nostri valori”. La risposta di Genovese è imbarazzante. Il segretario scrive, fra l’altro: “Ti dico subito che io sono convinto che la politica debba occuparsi della politica e ritengo anche pericoloso quando questa mostri la volontà di voler uscire dai suoi ambiti per sostituirsi alla Magistratura e agli organi inquirenti al fine di accertare e punire in vece loro. Credo che il rispetto delle regole sia un principio che debba valere erga omnes e che il diritto di difesa vada esteso al suo significato più ampio anche quando (…) se ne voglia censurare l’operato, adducendo operazioni a salvaguardia di una moralità che non può determinare, nella fattispecie, né preclusioni né censure.Queste mie riflessioni sono il frutto del dovere che sento di prendere in considerazione la Tua lettera e darle un significato etico che non può, comunque, travalicare i limiti della corrispondenza tra ciò che sarebbe opportuno e ciò che, concretamente, andrebbe fatto in presenza di fatti conclamati dalla magistratura e, quindi, da condannare anche dal punto di vista politico“.

Fonte: associazioneilpicchio.blogspot.com

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Genovese & co farebbero bene a valutare seriamente un più redditizio impiego nel settore agricolo. Non solo per i risultati alle ultime elzioni regionali ma soprattutto per questa antimafia di facciata che odora di muffa.

P.S. Mi piacerebbe uno di questi giorni stringere la mano a Benny

spadafora live ha detto...

OT
..........CONTINUA.......La storia sembra quella classica delle infiltrazioni criminali, ma la cosa in cui Saviano e’ stato bravissimo, e’ stata quella di evidenziare il legame, a volte nascosto, tra il malaffare e la società civile, e’ infatti questo legame che amplifica la pericolosità della criminalità organizzata, Il cittadino comune infatti, a volte sbagliando, pensa che le sparatorie, gli arresti, le intimidazioni sono affari del siculo o del campano, e colpevolmente si fa assurgere da quell’indifferenza che e’ l’anticamera della sopportazione, e’ interessante invece pensare come chi gestisce gli affari criminali, si infiltra anno dopo anno nella società onesta, mettendo in atto una sorta di capillare penetrazione nei gangli vitali della società civile, questo passaggio che interessa tutti, porta i vari boss ad interessarsi dello smaltimento illegale dei rifiuti, dell’edilizia popolare, dell’acquisizione di società immobiliari o finanziari, rendendo sempre piu difficili, da parte delle forze dell’ordine, l’individuazione ed il conseguente arresto.
Inoltre l’impero economico, (si parla di 130 miliardi di euro/anno) da alle organizzazioni criminali,...........CONTINUA.......

http://spadafora-live.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

ciao saverio. sono uno stretto collaboratore del Prof. Michele Cagnazzo, autore del libro "Mafia Una Guerra Senza Confini" edito dalla Wip Edizioni. Volevo chiederti, se fosse possibile, avere un elenco delle email di tutti gli utenti che hanno scritto su questo splendido blog (una ricerca che ho già iniziato a fare, ma gli utenti sono tantissimi). Mi servirebbero per poter far conoscere a loro questo splendido libro. Il mio nome è Costantino, contattami alla mail costa.valentini@email.it. grazie, ciao