giovedì, giugno 05, 2008

Bonaccorso continua...

Palermo, 5 giu. - Tutti gli uomini del commando che uccise, il 13 giugno dell'anno scorso, nel centro di Palermo, Nicolo' Ingarao: Andrea Bonaccorso, Gaspare Pulizzi, Andrea Adamo, Francesco Paolo Di Piazza e Vito Palazzolo. A sostenerlo e' uno dei protagonisti, Bonaccorso, attuale collaboratore di giustizia, che guido' la motocicletta a bordo della quale viaggio' il killer, il capomafia di Carini -anche lui pentito- Gaspare Pulizzi.
Le dichiarazioni sono inserite negli atti dell'indagine che la notte scorsa ha portato agli arresti di Francesco Russo e Michele Siragusa, accusati di mafia ed estorsioni. "Sono stato detenuto tra il 2001 ed il 2005 -racconta Bonaccorso- e dopo la mia scarcerazione, attraverso Tonino Lo Nigro, l'Adamo mi aveva fatto contattare ed avevo ripreso i miei rapporti con lui".
Andrea Adamo e' un mafioso di Brancaccio, stesso quartiere di Bonaccorso, detto lo "Sculurutu" (il pallido): Adamo fu arrestato il 5 novembre, a Giardinello (Palermo) con Salvatore e Sandro Lo Piccolo e con Pulizzi. Fu proprio attraverso l'amico mafioso di Brancaccio che anche lo "Sculurutu" inizio' a frequentare anche i boss di Tommaso Natale, nuovi capi della mafia palermitana: "All'inizio -racconta- il rapporto era esclusivamente di tipo epistolare. Poi mi hanno voluto conoscere e con loro il rapporto e' durato circa un anno".
Nicolo' Ingarao venne ucciso mentre tornava dal commissariato Zisa, in cui doveva firmare tre volte alla settimana. I killer lo attesero in una stradina stretta nei pressi di piazza Principe di Camporeale, nel quartiere della Zisa. "Sono stato uno degli autori materiali assieme a Gaspare Pulizzi -confessa Bonaccorso-. Io guidavo la moto.
C'erano Andrea Adamo, Sandro Lo Piccolo, Vito Palazzolo e Francesco Paolo Di Piazza". Della partecipazione di questi ultimi due al delitto non si sapeva ancora: Palazzolo e' di Cinisi ed e' uno dei factotum dei Lo Piccolo, che di lui si fidavano ciecamente. Di Piazza e' di Brancaccio.
Il delitto sanci' una sorta di saldatura delle cosche della parte occidentale di Palermo e della provincia, rappresentate dai Lo Piccolo, da Pulizzi e Palazzolo, con quelle della zona sudorientale di Brancaccio, per stringere in una morsa i fedelissimi di Ingarao, nominato al vertice di Palermo Centro e Porta Nuova da Nino Rotolo, boss di Pagliarelli, capo della 'Triade' di Cosa Nostra che afiancava Provenzano e nemico giurato dei Lo Piccolo. Tra coloro che stavano con Rotolo e Ingarao e' ancora latitante il giovanissimo (ha 27 anni) Gianni Nicchi. "Di questo omicidio -conclude Bonaccorso- avevo parlato con Nino Nuccio (altro pentito, ndr) al quale pero' avevo raccontato una versione parzialmente falsa, dicendo che la moto era condotta da Sandro Lo Piccolo e che a sparare era stato il Pulizzi. Cio' avevo fatto per evitare di raccontare la verita' e quindi di esporre direttamente il mio coinvolgimento".
Fonte: Agi.it

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