lunedì, luglio 07, 2008

Il "tariffario"...

Palermo, 5 lug. Il tariffario era diverso a seconda che si volesse sapere lo stato del procedimento oppure si volesse ritardare: 50, 300, 500, 800 euro, che ripetuti decine di volte facevano lievitare fino a 20mila euro la spesa necessaria ad aggiustare i processi. E' uno dei particolari che emerge dall'inchiesta Hiram, che ha fatto luce sugli intrecci tra mafia e massoneria per insabbiare i processi in Cassazione. Francesca Surdo, la poliziotta palermitana che lavorava a Roma alla direzione del Servizio centrale operativo e che e' coinvolta nelle indagini, avrebbe confessato.


Ulteriori riscontri, come riporta oggi il "Giornale di Sicilia" sarebbero stati trovati dai carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Trapani nelle agende di altri due arrestati il faccendiere Rodolfo Grancini e l'impiegato della Cassazione, Guido Peparaio. Le nuove carte sono state depositate ieri al Tribunale del riesame di Palermo. "L'accordo tra De Gregorio (Renato, ginecologo palermitano condannato anche in appello per violenza sessuale su una paziente e che avrebbe pagato fino a settantamila euro per far slittare il suo processo in cassazione, ndr) e Grancini (Rodolfo, il faccendiere che vantava contatti in ambienti politici ed ecclesiastici e ritenuto figura centrale dell'inchiesta, ndr) prevedeva che inizialmente si dovessero perseguire le strade ordinarie (con una spesa di ventimila euro). Successivamente seppi direttamente dal De Gregorio (e anche il Grancini me lo fece intendere) che l'aumento dei costi e i nuovi versamenti di denaro erano giustificati dalla necessita' di corrompere personale della Cassazione per procrastinare la trattazione dell'udienza".


Secondo quanto riferito dalla poliziotta "il prezziario era diverso, secondo che si dovesse ottenere una semplice visualizzazione dello stato del procedimento, ovvero che si volesse ottenere una dilazione nella trattazione del ricorso".

Fonte: Il tempo

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