venerdì, luglio 11, 2008

Sventata...

SIRACUSA - L'obiettivo dei tre attentatori fermati dalla polizia a Siracusa in possesso di materiale esplodente, non particolarmente potente, era un magistrato donna che abita e lavora nel capoluogo aretuseo. È quanto emerge dalla indagini della squadra mobile della Questura.


Il candelotto 'artigianale', al cui interno sarebbe stata inserita la polvere pirica di 500 petardi, sarebbe dovuto essere fatto esplodere nei pressi della casa del magistrato, che lavora nel Tribunale di Siracusa.


Il particolare sarebbe stato confermato da uno dei tre, ma senza rendere noto il nome dell'obiettivo e il movente del progetto esplosivo.


Ai tre arrestati, che sono stati già condotti nella casa circondariale di Siracusa, è stato contestato il reato di porto e detenzione illegale di esplosivo.


Le indagini su un presunto attentato a un magistrato donna a Siracusa erano state avviate 10 giorni fa quando alla Questura del capoluogo aretuseo è giunta un'apposita segnalazione da uffici investigativi di Roma. Tra i particolari noti c'era quello che del progetto era a conoscenza un uomo di nome Benito, che gli investigatori ritengono sia proprio uno dei tre arrestati, Benito Ciranna.


La scoperta è avvenuta stanotte, intorno all'una, quando gli agenti della Mobile coordinati dal dirigente Gennaro Semeraro, hanno fermato un'auto nella zona di Città Giardino, a pochi chilometri dal centro aretuseo. All'interno si trovavano: Emanuele Mollica, 31 anni e Benito Linares, 35 anni.


Sotto il sedile anteriore dell'auto, lato passeggero, i poliziotti hanno ritrovato un ordigno rudimentale: un candelotto di esplosivo di 30 centimetri con all'estremità una miccia imbevuta con del liquido infiammabile. I due uomini sono stati arrestati. In manette anche lo zio dei due, Benito Ciranna, 68 anni, che è stato rintracciato nella sua  abitazione.


11/07/2008

Fonte: La Sicilia

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