mercoledì, settembre 17, 2008

Inchiesta "quattromura"...

GELA (CALTANISSETTA) - Stidda e Cosa nostra si sarebbero infiltrate nel comparto economico di Gela "utilizzando il collaudato sistema dell'interposizione di soggetti cosiddetti puliti, vicini alle organizzazioni criminali e pertanto garanti delle delicate e riservate operazioni finanziarie...". E' quanto emerge dalle indagini della Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta, coordinate dal procuratore Sergio Lari, che stamani hanno posto sotto sequestro ditte e società imprenditoriali per un valore complessivo di otto milioni e mezzo di euro. L'inchiesta, denominata "Quattromura", è stata avviata nel 2006. Sono 22 le persone indagate per concorso in trasferimento fraudolento di valori con l'aggravante di avere agevolato l'associazione mafiosa.Il sequestro riguarda la discoteca Caligola, di contrada Roccazzelle, intestata a quattro soci incensurati ma riconducibile, secondo gli inquirenti, a esponenti della Stidda; un negozio di articoli da regalo, "Dettagli d'autore", in via Palazzi, intestato a un commerciante che farebbe da prestanome ai boss di Cosa nostra, Giuseppe Tasca e ai fratelli Antonio, Crocifisso e Salvatore Rinzivillo; infine l'impresa di produzione e trasporto di calcestruzzi Icam, nella zona industriale, che sarebbe riconducibile a Giuseppe Bevilacqua e ai fratelli Emmanuello, della famiglia mafiosa di Cosa nostra gelese. Dal 1990 a oggi, secondo le indagini della Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta, i vertici di Cosa nostra e Stidda avrebbero pianificato a tavolino "la spartizione delle gestioni economiche" a Gela. Le imprese "gestite" da prestanome dei boss, in cui riciclavano somme di denaro, per gli inquirenti venivano escluse dalla riscossione del pizzo. Solo per le festività natalizie i gestori erano obbligati a versare in una cassa comune delle cosche mafiose un contributo in favore delle famiglie dei detenuti.
17/09/2008
Fonte: La Sicilia

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