giovedì, ottobre 16, 2008

68 arresti...

RAGUSA - Guardia di finanza e polizia hanno eseguito stamani 68 arresti nei confronti di presunti componenti di due organizzazioni criminali che secondo l'accusa gestivano il traffico di sostanze stupefacenti in tutto il comprensorio ragusano con ramificazioni in diverse regioni d'Italia. Gli agenti della Squadra mobile di Ragusa hanno eseguito 58 provvedimenti, mentre gli altri dieci sono stati notificati dalla Guardia di Finanza. Le ordinanze sono state firmate dal gip del tribunale di Catania, Laura Benanti, su richiesta del procuratore di Catania, Vincenzo D'Agata e del sostituto Fabio Scavone. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina ed hashish. L'operazione ha interessato, oltre a Ragusa, anche le province di Milano, Palermo, Catania, Reggio Calabria, Caltanissetta, Salerno, Lecce, Siracusa, Varese, Vibo Valentia ed Enna. L'attività investigativa è stata avviata nel gennaio 2004 e si è protratta fino a gennaio 2006, individuando così i presunti appartenenti alle due organizzazioni dedite al traffico di stupefacenti, ciascuna caratterizzata da propri canali di approvvigionamento e proprie piazze di spaccio. Le due bande che spacciavano sono collegate a gruppi criminali storicamente rivali: una diretta da Pasquale Castellino, è riconducibile al clan della Stidda dei Dominante; e l'altra guidata da Carmelo La Rocca, ex reggente della cosca Piscopo è legata a Cosa nostra di Gela. Le organizzazioni avrebbero stipulato una sorta di 'patto di non belligeranza' nel traffico di droga, tanto che ognuno aveva la 'piazza' di competenza dove spacciare. Ciascuna banda aveva la base operativa a Vittoria, dove detenevano il monopolio della vendita di cocaina e hashish, ma aveva indipendenti canali di approvvigionamento. Le sostanze stupefacenti venivano acquistate in prevalenza nell'hinterland milanese e nella provincia di Reggio Calabria e trasportate in Sicilia con la complicità di insospettabili corrieri. Le bande, che avevano collegamenti in Colombia e in Germania, provvedevano poi a smerciare lo stupefacente avvalendosi di una fitta rete di pusher. Nove dei destinatari del provvedimento cautelare erano già detenuti perchè arrestati in flagranza in precedenti fasi della stessa inchiesta perchè trovati in possesso di ingenti quantitativi di droga.
16/10/2008
Fonte: La Sicilia

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