domenica, ottobre 05, 2008

Funerali di Parmaliana

TERME VIGLIATORE (MESSINA) - Non ce l'ha fatta la chiesa dei Benedettini ad accogliere le migliaia di persone che, questo pomeriggio, hanno partecipato ai funerali di Adolfo Parmaliana, il docente universitario che si è tolto la vita lanciandosi da un viadotto dell'autostrada Messina-Palermo, all'altezza di Patti. Oltre alla chiesa anche la piazza ed un parco pubblico erano affollati di amici e concittadini che hanno voluto rendere l'ultimo saluto al professore. In chiesa, oltre ai parenti, anche il senatore del Pd Beppe Lumia ed il rettore dell'Università di Messina, Francesco Tomasello. Proprio quest'ultimo ha voluto ricordare la figura professionale di Parmaliana. Molto toccante la lettera letta dalla figlia Gilda, che ha ricordato il padre concludendo con la frase: "Le persone oneste si ricorderanno sempre di te". Il docente ha spiegato in una lettera i motivi del gesto, denunciando l'esistenza di una "cupola giudiziaria" che avrebbe messo a tacere le numerose denunce pubbliche da lui fatte su mafia e malaffare nel barcellonese. E sono scritti in una lettera, ora agli atti della Procura di Patti, i motivi che l'hanno spinto al suicidio. Nella missiva, sequestrata dai carabinieri, il professore - un passato attivissimo nel Pci, prima, e poi nei Ds - avrebbe denunciato una sorta di complotto ordito contro di lui dai vertici della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto che, recentemente, l'aveva rinviato a giudizio per diffamazione. "Per lui è stato un colpo durissimo - dice il suo legale, l'avvocato Fabio Repici -. Si è sentito tradito dalla giustizia". Nella lettera, Parmaliana - che si è tolto la vita lanciandosi da un viadotto dell'autostrada Messina-Palermo - punterebbe il dito contro una sorta di "cupola giudiziaria" colpevole, in passato, di avere ignorato le sue denunce su collusioni tra cosche e insospettabili amministratori; ora di averlo punito con un rinvio a giudizio illegittimo, proprio per le battaglie di legalità combattute anche contro certa magistratura. Il docente avrebbe dovuto rispondere davanti ai giudici delle accuse mosse all'ex vicesindaco di Terme Vigliatore, paese in cui viveva, e di due manifesti affissi in paese dopo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. "Giustizia è fatta - scrisse nel 2005 il professore -, gli onesti hanno vinto". "In nessun caso - dice l'avvocato - il mio cliente fece nomi. Le querele sporte contro di lui, inoltre, erano tutte fuori termine e, nonostante ciò, è arrivato il rinvio a giudizio. Parmaliana era totalmente sfiduciato dalla giustizia barcellonese". Una sfiducia, che - a dire del penalista - l'avrebbe spinto ad organizzare il suicidio in modo tale da far ricadere la competenza territoriale su eventuali indagini, non sulla Procura di Barcellona, ma su quella di Patti. Lo proverebbe il fatto che il docente avrebbe scelto di morire buttandosi da un viadotto nel territorio comunale di Patti.
04/10/2008
Fonte: La Sicilia

2 commenti:

Ketty Formaggio ha detto...

Salve!
Ho trovato questo blog cercando informazioni sulla mafia. Penso che sia un blog molto interessante, un peccato che non abbi amolti commenti. Comunque apprezzo il fatto che tu odi la mafia e non intendi chiudere gli occhi.
continuerò a seguire il tuo blog.

Anonimo ha detto...

Questo è stato abbastanza a condizione che vi sono molti là fuori che aspettano solo di destra.