martedì, ottobre 28, 2008

Il mitico UDC non tramonta mai...

TRAPANI - I carabinieri e la polizia hanno eseguito undici ordinanze di custodia cautelare nell'ambito di un'indagine sulle cosche mafiose del Trapanese, guidate da Ignazio Melodia, che risulta tra le persone arrestate. L'attività, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, riguarda complessivamente 21 persone, ritenute affiliate alla cosca mafiosa di Alcamo che avrebbero avuto collegamenti con la politica locale. Tra i reati contestati agli indagati, oltre all'associazione mafiosa, anche numerose estorsioni commesse sul territorio di Alcamo tra il 2006 e il 2008. Oltre agli 11 arrestati, gli investigatori hanno notificato anche 10 avvisi di garanzia. Perquisizioni sono in corso. Tra gli indagati c'è anche Vito Turano, padre dell'attuale presidente della Provincia di Trapani Mimmo Turano, segretario provinciale dell'Udc. Vito Turano, per anni sindaco democristiano di Alcamo (Trapani) è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Finito sotto inchiesta anni fa, in seguito alle dichiarazioni di alcuni pentiti che avevano parlato dei suoi rapporto con le cosche, la sua posizione era stata archiviata. Un provvedimento del gip è stato notificato anche al consigliere provinciale dell'Udc, Pietro Pellerito, al quale è stato imposto il divieto di dimora ad Alcamo. Gli agenti del commissariato di Alcamo hanno arrestato durante il blitz di stamani anche un'avvocatessa palermitana. Si tratta di Francesca Adamo, 44 anni, penalista del foro di Palermo. La donna è accusata di concorso esterno in associazione mafiosa e intestazione fittizia di beni. Dalle intercettazioni emerge il presunto coinvolgimento della professionista negli affari delle cosche mafiose trapanesi. Inoltre l'avvocato, parlando con alcuni indagati, diceva che incontrava ad Altofonte, paese alle porte di Palermo, il boss latitante Domenico Raccuglia. La donna nelle intercettazioni parla anche del capomafia Matteo Messina Denaro e di Bernardo Provenzano come se li avesse conosciuti. Il provvedimento cautelare è stato notificato a Francesca Adamo stamani a Roma. Ai 21 indagati vengono contestati fatti aggravati per essere stati commessi con il metodo mafioso, e figurano, oltre alle numerose estorsioni, anche l'interposizione fittizia di alcune società, reati di falso, danneggiamenti, attentati incendiari e simulazione di reato.


Coinvolta ditta calcestruzzi. Nell'ambito dell'indagine è stata sequestrata la ditta di calcestruzzi Medicementi. Secondo gli inquirenti l'attività, che avrebbe un valore di un milione di euro, sarebbe riconducibile allo storico clan alcamese dei Melodia. Secondo l'accusa, l'impresa era formalmente intestata a una serie di prestanomi. Secondo gli investigatori la famiglia mafiosa di Alcamo sarebbe riuscita a ottenere il monopolio per la fornitura del calcestruzzo per tutti gli appalti pubblici e privati della provincia. Il cemento doveva essere acquistato soltanto presso l'impianto riconducibile al boss Diego Melodia, arrestato in nottata. Dopo aver eliminato tutte le altre ditte concorrenti gli arrestati, attraverso una serie di attentati e danneggiamenti, avrebbero imposto alle ditte operanti nel settore di approvvigionarsi unicamente presso la Medicementi di Alcamo.



Il medico compiacente. C'è anche un medico dell'ospedale di Alcamo, Angelo Calandra, tra le persone coinvolte. L'uomo, sollecitato da un infermiere del pronto soccorso, Pietro Pellerito, consigliere provinciale dell'Udc, anche lui finito sotto inchiesta, ha distrutto e sostituito un certificato medico rilasciato a un operaio della ditta di calcestruzzi di Alcamo controllata dal clan.L'operaio, formalmente licenziato, ma in realtà dipendente dell'impresa, aveva avuto un incidente sul lavoro. Temendo conseguenze con l'Inail, uno dei prestanome dei boss titolari della azienda, Liborio Perrone, ha chiesto all'infermiere di sostituire il certificato che attestava l'incidente. Pellerito si è dunque rivolto al medico e l'incidente sul lavoro è diventato incidente stradale. Per la vicenda Calandra è indagato di falso. Il gip gli ha imposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.



L'elenco degli arrestati. Queste le persone coinvolte da misure cautelari nell'ambito del blitz antimafia: Diego Melodia, 73 anni, Francesca Adamo, 44 anni, Vito Amato, 40 anni, Giacomo Di Benedetto, 26 anni, Ignazio Melodia, 52 anni, Liborio Pirrone, 69 anni, Giorgio Regina, 41 anni; Stefano Regina, 44 anni e Salvatore Regina, 38 anni.Ad Arcangelo Calandra, 50 anni, medico, e Pietro Pellerito, 50 anni, consigliere provinciale dell'Udc, sono stati notificati, rispettivamente, l'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria e il divieto di dimora nel comune di Alcamo.
27/10/2008



Fonte: La Sicilia

2 commenti:

peppegenchi ha detto...

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