giovedì, ottobre 23, 2008

Pecorella.. Impiccati senza se e senza ma...

ROMA (22 ottobre) - La mafia? Non si combatte con il 41 bis. Saviano? Troppo successo può nauseare. Vittorio Mangano? Non un eroe, ma un uomo coraggioso. I pentiti? Quelli autentici non esistono. Sono giudizi sulla criminalità organizzata e i modi per combatterla di Gaetano Pecorella - avvocato di Silvio Berlusconi, deputato del Pdl e fino a lunedì candidato del centrodestra al posto di giudice costituzionale prima di ritirarsi - intervistato da Klaus Davi per Klauscondicio, su youtube. Saviano potrebbe essere schiacciato dal successo mediatico? «Nel nostro Paese si arriva facilmente alla nausea per chi viene troppo esposto all'attenzione di tutti - risponde Pecorella -. Col tempo, l'eccesso di visibilità mediatica è sempre negativo. Ci vuole misura. Fare la vittima può piacere, ma gli italiani amano i vincenti, non i perdenti». Quanto ai boss, Pecorella sostiene che «l'idea che la mafia si combatta con il 41 bis è sbagliata prima di tutto perchè in carcere finiscono solo i boss mafiosi perdenti. Ne sono certissimo, perchè questi mafiosi sono consegnati alla giustizia, sono vittime di delazioni, allo scopo di fare spazio ai giovani. Alcune catture sono illusioni, ma in realtà la mafia si rigenera come i tentacoli di un polipo rimanendo forte come prima». Poi un giudizio su Vittorio Mangano, l'ex stalliere di Arcore condannato per omicidio e traffico di droga , una volta definito un eroe da Silvio Berlusconi. «Mangano non è un eroe, ma un uomo coraggioso - dice Pecorella - Sarebbe stato facile accusare Berlusconi, ma lui ha avuto il coraggio di resistere. Mangano è stato etichettato come mafioso perchè è stato a contatto con Berlusconi. Credo che chiunque sia stato a contatto con il presidente del Consiglio prima o poi viene accusato di qualcosa». Infine, i pentiti. Secondo Pecorella, quelli «autentici» «non esistono»: «Potrebbero fornire elementi utili all'autorità giudiziaria, ma a mio avviso c'è sempre una sorta di manipolazione delle informazioni. Naturalmente, una componente di verità c'è in quello che dicono, ma quando si agisce per interessi il sospetto su di loro deve esistere. Attualmente i pentiti sono scomparsi, oramai esistono solo le intercettazioni».
Fonte: Il messaggero

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