sabato, dicembre 06, 2008

Sequestri e arresti ad Agrigento...

AGRIGENTO - Agenti della Squadra mobile della questura di Agrigento hanno eseguito nell'agrigentino sei ordini di custodia cautelare. Si tratta di indagati accusati di associazione mafiosa coinvolti nell'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Per gli inquirenti si tratta di favoreggiatori del boss latitante Giuseppe Falsone, con il quale sarebbero stati in contatto. Falsone è inserito fra i 30 ricercati più pericolosi d'Italia. I provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip del tribunale di Palermo. I sei indagati, che fanno parte delle famiglie mafiose di Favara e Canicattì (Agrigento) sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni. Il giudice ha inoltre disposto il sequestro di beni e imprese. L'affare del centro commerciale. L'indagine nell'ambito dell'operazione denominata "Agorà" ha avuto origine dalla realizzazione del centro commerciale "Le Vigne", in territorio di Castrofilippo, sequestrato oggi. L'opera dalla fase della progettazione a quella della realizzazione è entrata, secondo la Dda e la squadra mobile di Agrigento, nel mirino di Cosa Nostra. I boss di Agrigento stando anche alle dichiarazioni del pentito Maurizio Di Gati, avrebbero infatti avuto interessi nella realizzazione del centro commerciale. Dopo la maxi retata "Alta mafia" che portò in carcere, nel 2000, venti persone, e cambiati i vertici provinciali dell'organizzazione, Cosa Nostra sarebbe riuscita a mutare strategia imprenditoriale: occupandosi della vendita del terreno su cui realizzare il centro commerciale e delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione della struttura. Secondo gli inquirenti il centro commerciale sarebbe stato realizzato da imprese che facevano capo proprio ai sei arrestati di oggi, tutte comunque, secondo l'accusa, riconducibili al super latitante Giuseppe Falsone di Campobello di Licata. La squadra mobile di Agrigento ha sottoposto a sequestro preventivo anche l'Ares appalti srl, la Sc costruzioni, entrambe con sede legale a Favara, la "Edil plus" con sede a Canicattì, la "Leopali srl" di Vincenzo Leone a Canicattì, l'impresa individuale di Gerlando Morreale a Favara, e l'Agorà centro commerciale della valle dei templi con sede a Canicattì. Tutte le imprese riconducibili ai destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state affidate in custodia giudiziale. Il valore complessivo delle società e dei beni sequestrati ammonta a circa 100 milioni di euro. Gli arrestati. Gerlando Monreale, 42 anni, e Calogero Costanza, 25 anni, entrambi di Favara; Vincenzo Leone, 38 anni, Angelo di Bella, 54 anni e Luigi Messana, 50 anni, tutti di Canicattì. Un sesto provvedimento è stato notificato nel carcere di Cuneo a Calogero Di Caro, 64 anni, considerato il reggente della famiglia mafiosa di Canicattì.
06/12/2008

Fonte: La Sicilia

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