giovedì, gennaio 15, 2009

Meno male...

MILANO - E' stato ripristinato il regime di carcere duro per Domenico Ganci, il boss di Cosa nostra, con molti ergastoli da scontare, al quale il Tribunale di sorveglianza di Roma aveva revocato la misura. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, come preannunciato, ha firmato il decreto di nuova applicazione del regime di 41 bis, che avrà durata di un anno. Il guardasigilli avrebbe motivato la sua decisione con l'individuazione di nuovi elementi che dimostrerebbero la capacità di collegamento di Ganci, ora detenuto nel carcere di Rebibbia, con l'esterno. Nel corso della recente operazione 'Perseo', ad esempio, è stato arrestato il cugino di primo grado di Mimmo Ganci, Giuseppe Spina. Figlio del capomandamento della Noce, Raffaele Ganci, stretto alleato di Totò Riina, il mafioso è detenuto nel carcere romano di Rebibbia perché deve scontare condanne all'ergastolo, molte delle quali definitive, in particolare per le stragi e alcuni delitti eccellenti compiuti in Sicilia. Ganci è accusato di oltre quaranta delitti. Nei mesi scorsi, i difensori del killer avevano chiesto al Tribunale di sorveglianza l'annullamento del carcere duro che è poi stato accolto dal Tribunale. Ganci, condannato anche per la strage di Capaci, ha trascorso il Capodanno da detenuto "normale", senza il carcere duro previsto ai boss mafiosi.
14/01/2009

Fonte: La Sicilia

Nessun commento: