mercoledì, febbraio 18, 2009

Le mani sull'eolico...

TRAPANI - I boss mafiosi avrebbero messo le mani sulla realizzazione dei parchi eolici in Sicilia. E' quanto emerge dall'inchiesta che stamani ha portato all'arresto di imprenditori e politici trapanesi. Si tratta di otto provvedimenti cautelari emessi dal gip del tribunale di Palermo, Antonella Consiglio, su richiesta dei pm della Direzione distrettuale antimafia, Piero Padova e Gino Cartosio. Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del Reparto operativo di Trapani e dagli agenti della polizia di Stato in servizio alla Squadra mobile di Trapani. L'operazione antimafia, denominata "Eolo", si basa sui risultati delle indagini condotte su una serie di progetti per la realizzazione di vari impianti eolici nel Trapanese. In particolare nel mirino erano le dinamiche politiche e imprenditoriali che hanno spinto l'amministrazione comunale di Mazara del Vallo (ma anche altre amministrazioni locali) a optare per un programma di progressiva espansione dell'energia eolica. Alla base dell'inchiesta un'imponente attività d'intercettazione. Il risultato più rilevante consiste nell'aver appurato che l'attività illegale di imprenditori e politici avrebbe avuto un imprimatur mafioso. I boss avrebbero controllato gli affari sull'energia alternativa, anche mediante l'affidamento dei lavori necessari per la realizzazione degli impianti eolici (scavi, movimento terra, fornitura di cemento e di inerti) per un affare di centinaia di milioni di euro ai quali si aggiungono, per la stessa entità, gli ingenti finanziamenti regionali di cui le imprese hanno beneficiato. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di aver consentito a Cosa nostra, e in particolare alla famiglia mafiosa di Mazara del Vallo il controllo di attività economiche, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici nel settore della produzione di energia eolica e allo scambio di voti politico-mafioso. Devono rispondere pure di avere ottenuto, grazie a ignoti pubblici ufficiali in servizio presso l'amministrazione comunale di Mazara del Vallo, notizie segretate che riguardavano lo schema di convenzione per la realizzazione di un parco eolico a cura della società Enerpro. Il documento sarebbe stato prelevato dalla cassaforte in cui era custodito, e reso noto agli amministratori della concorrente società Sud Wind, per consentirle di presentare un'analoga convenzione a condizioni più vantaggiose. Secondo i pm tramite l'imprenditore Melchiorre Saladino, in concorso con altri pubblici ufficiali non identificati, Vito Martino e Baldassare Campana avrebbero costantemente e ripetutamente favorito la Sud Wind di Luigi Franzinelli. Fra le persone arrestate c'è un consigliere comunale di Mazara del Vallo, Vito Martino, 41 anni, di Forza Italia, che è stato anche assessore comunale. Gli altri provvedimenti cautelari riguardano Giovan Battista Agate, di 66 anni, pregiudicato di Mazara del Vallo, fratello del boss Mariano Agate; Melchiorre Saladino, di 60, imprenditore di Salemi (Trapani), ritenuto vicino al boss latitante Matteo Messina Denaro, attraverso il quale il capomafia controllava gli affari sull'emergia eolica; Giuseppe Sucameli, mazarese di 60 anni, già architetto del Comune di Mazara del Vallo, attualmente detenuto per associazione mafiosa.Il gip ha concesso gli arresti domiciliari a Baldassare Campana, mazarese di 60 anni, responsabile dello sportello unico attività produttive del Comune di Mazara del Vallo; Antonino Cottone, mazarese di 73, imprenditore e gestore della "Calcestruzzi Mazara"; Antonio Aquara, di 50, imprenditore di Ottati (Salerno).Coinvolto anche l'imprenditore di Trento Luigi Franzinelli, arrestato per corruzione aggravata dall'avere favorito la mafia. L'indagato è socio della Sud Wind srl che ha presentato nel Trapanese progetti per la realizzazione di parchi eolici e per questi impianti secondo l'accusa avrebbe versato somme di denaro e "regalato" automobili a politici e impiegati comunali. Franzinelli ricopre cariche in diverse società.
17/02/2009
Fonte: La Sicilia

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