mercoledì, febbraio 04, 2009

Riina torna al suo posto...

ROMA - Come il padre, anche Giuseppe Salvatore Riina, figlio di Totò - boss di 'Cosa Nostra' - è un capo e proprio in virtù del suo "ruolo dirigenziale", all'apice di una "cellula" malavitosa, operante tra Corleone e il palermitano, e della sua "personalità permeata da una convinta cultura mafiosa", la Cassazione ha confermato il 'no' agli sconti di pena tramite la concessione delle attenuanti generiche. Lo sottolinea la stessa Suprema Corte nelle motivazioni della sentenza - n.4471 - con la quale lo scorso 8 gennaio ha confermato la condanna a otto anni e dieci mesi di reclusione per Riina jr (che ha un fratello maggiore condannato all'ergastolo) e ad altri due complici con l'accusa di associazione mafiosa, così come stabilito nel processo d'appello bis dai giudici palermitani il 27 dicembre 2007. La Cassazione spiega anche di aver deciso di inviare gli atti del fascicolo su Riina jr alla Procura generale della stessa Suprema Corte - come chiesto dal sostituto procuratore generale Vito D'Ambrosio - per verificare "il mancato esercizio dell'azione penale per altuni reati-fine". In tal caso la Procura di Palermo dovrà procedere. Riina jr è tornato in carcere per scontare la condanna residua di questo verdetto.
03/02/2009
Fonte: La Sicilia

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