giovedì, febbraio 12, 2009

Speriamo porti a qualche risultato...

Palermo, 10 feb. - Chi paga il ''pizzo'' o non presenta denuncia per aver ricevuto richieste in tal senso o comunque cede a estorsioni di ogni genere non potra' avere rapporti contrattuali ne' con l'assessorato regionale alla Sanita' ne' con le aziende sanitarie: in caso di contratti gia' stipulati sara' prevista la loro automatica e immediata risoluzione. Inoltre non potranno essere stipulati contratti con coloro che sono sottoposti a misure di prevenzione o che hanno subito condanne passate in giudicato per gravi reati. L'assessore regionale alla Sanita' siciliana, Massimo Russo, delinea un ruolo di primo piano della amministrazione sanitaria nel processo di contrasto alla criminalita' organizzata e mafiosa. Lo fa con una direttiva inviata ai dirigenti generali della struttura e ai manager delle aziende sanitarie nella quale si sottolinea la necessita' di inserire negli atti negoziali le cosiddette clausole di autotutela. ''E' un supplemento di rigore - ha spiegato Russo - che ritengo necessario e indifferibile per scoraggiare comportamenti illegali e per garantire la salvaguardia dell'interesse pubblico dalla possibile interferenza di chi opera in modo illecito o con comportamenti contrari alla legalita' e alla trasparenza. Ho raccolto le tante istanze che in tal senso sono pervenute dalla societa' civile e dalle associazioni che rappresentano l'imprenditoria dell'isola. Ritengo utile ribadire i valori della legalita' che intendiamo promuovere anche nell'ordinaria azione amministrativa ed e' per questo che abbiamo individuato nuovi strumenti di prevenzione da affiancare a quelli gia' previsti principalmente dalla normativa sull'infiltrazione mafiosa''. In particolare, l'assessore Russo specifica che nei contratti che verranno stipulati dovranno essere previste clausole con le quali ''il contraente si impegna a denunciare all'autorita' giudiziaria ogni illecita richiesta di denaro, prestazione o altra utilita', formulata anche prima della gara o nel corso dell'esecuzione del contratto anche a propri agenti, rappresentanti o dipendenti e comunque ogni illecita interferenza nelle procedure di aggiudicazione o nella fase di adempimento del contratto o eventuale sottoposizione ad attivita' estorsiva o a tasso usuraio da parte di organizzazioni o soggetti criminali''. In tal modo, vengono espressamente inseriti nei contratti gli obblighi di denuncia di pressioni estorsive e usuraie, il rispetto della tutela delle norme di sicurezza sul lavoro e in materia previdenziale, con la conseguenza che la loro violazione dara' luogo alla risoluzione del contratto. Inoltre e' previsto che il contraente produca l'attestazione di non trovarsi nelle condizioni che escludono l'instaurarsi del rapporto contrattuale. Analoga attestazione deve essere prodotta per certificare, in caso di gara, che il partecipante non si trova in situazioni di controllo o di collegamento con altri concorrenti e che non sono stati stipulati accordi con altri partecipanti alle gare.
Fonte: Adnkronos

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il 5 febbraio è morto Giuseppe Gatì. E' morto in circostanze quanto mai misteriose, a un mese di distanza dalla sua contestazione a Sgarbi. Dopo aver gridato "W Caselli. W il pool antimafia". Seguo sempre il tuo blog, ti prego di dare risalto a questa notizia, perché i media italiani, servi del governo, tacciano.