lunedì, maggio 25, 2009

Un popolo bravo solo a dimenticare...

PALERMO - Al grido di "Giovanni e Paolo" è partito dal bunker del carcere Ucciardone di Palermo il corteo di oltre 2.500 studenti, provenienti da tutta Italia, nel capoluogo siciliano per il 17° anniversario della strage di Capaci. I giovani come sempre hanno puntato su via Notarbartolo all'albero Falcone, divenuto ormai tra i luoghi simbolo della lotta alla mafia. Lungo il percorso molti gridano "venite fuori" per incitare gli abitanti delle strade attraversate a unirsi a loro. Pochissimi i cittadini affacciati ai balconi per assistere al passaggio del corteo; a differenza degli altri anni, nessun lenzuolo con le immagini di Falcone e Borsellino è stato appeso alle finestre. In testa al corteo i ragazzi marciano tenendo in mano uno striscione con scritto "Insieme per non dimenticare". Tra gli studenti anche gli alunni dell'Itis dell'Aquila, la cui scuola è stata danneggiata dal sisma, ma anche Maria Falcone, sorella del magistrato assassinato, e il vicesindaco di Palermo Mario Milone. Tra la folla il senatore del Pd Giuseppe Lumia che dice amaramente: "La politica, in Italia, non ha mai fatto della lotta alla mafia una reale priorità". Un corteo parallelo è partito contemporaneamente da via D'Amelio: esibisce uno striscione con su scritto "Verità e giustizia, addio mafia" ed è composto da oltre 500 studenti di scuole elementari e medie. Tra le persone in marcia anche don Luigi Ciotti e Rita Borsellino. "Se ci fossero istituzioni più perseveranti accanto a questi ragazzi già la mafia sarebbe stata sconfitta. La memoria è il loro futuro", afferma la sorella del giudice Paolo, ucciso il 19 luglio del '92 con un autobomba proprio in via D'Amelio. "Credo che Falcone e i ragazzi della scorta oggi sono contenti perché è stato dato un nome ai mandanti dell'omicidio Rostagno. Fra i beni sequestrati c'è anche la Calcestruzzi ericina", dice don Ciotti, presidente di Libera. "Il loro sacrificio non è stato inutile - aggiunge -, bisogna continuare a cercare la verità. Il 70% dei familiari delle vittime di mafia non conosce la verità. Oggi dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è arrivato un monito importante". All'arrivo all'Albero Falcone un minuto di silenzio per ricordare l'ora esatta, le 17.58, in cui il tritolo di Cosa nostra spazzò via a Capaci le vite del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta. Ad annunciare il silenzio il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, che insieme ad alcuni ragazzi della consulta degli studenti recita brani tratti dalla "Ballata dei bambini morti di mafia" di Violante. Il minuto di raccoglimento in via Notarbartolo arriva dopo alcuni momenti di ilarità con i comici Ficarra e Picone. Sul palco, allestito sotto l'albero, anche Maria Falcone. Secondo gli organizzatori sono circa 10 mila le persone che hanno partecipato alla manifestazione.
23/05/2009
Fonte: La Sicilia

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