giovedì, giugno 11, 2009

Operazione "Plenum".. Che intrecci.. Da nord a sud..

CATANIA - Rivali nella gestione degli affari criminali ma soci nel riciclaggio dei soldi da reinvestire. Così tre clan che sono "nemici" tra loro, come le "famiglie" Laudani e Santapaola da una parte e la cosca Mazzei dell'altra, si siedono attorno a un tavolo e discutono insieme su come fare diventare "puliti" i proventi delle loro attività illecite. È quanto emerge da un'indagine dei carabinieri di Catania sfociata nell'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 presunti affiliati a Cosa nostra e di tre imprenditori riconducibili ai tre clan. Nell'ambito dell'operazione denominata "Plenum" i carabinieri hanno arrestato anche Angelo Privitera, 45 anni, noto come "Scirocco". L'inchiesta ha permesso di sgominare il suo gruppo (legato al clan Laudani) che era dedito a estorsioni e rapine e che gestiva un vasto traffico di droga tra Catania e Siracusa. La cosca importava ingenti quantitativi di cocaina da Milano e poi la rivendeva al dettaglio. In questo filone di indagine sono emersi collegamenti con i clan rivali dei Cappello di Catania ed i Cursoti di Milano. I militari, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dal gip Grazia Anna Caserta, hanno arrestato tre imprenditori: Santo La Rosa ed i fratelli Angelo e Antonino Copia. Dalle indagini dei carabinieri è emerso che, in una totoricevitoria di uno degli imprenditori arrestati, si riunivano segretamente i rappresentanti di spicco dei tre clan per discutere di affari da realizzare insieme. Tra questi la gestione del servizio di bar in occasione di un concerto nel 2002 e di uno spettacolo di uno showman nello stesso anno. Ma anche la gestione del bar in due solarium comunali del lungomare Ognina, sempre nel 2002, e anche quelli delle spiagge libere della Playa. Infine è emerso che i clan avrebbero controllato direttamente la gestione del bar all'interno dello stadio "Massimino" nella stagione calcistica 2002/2003. L'inchiesta, scaturita come uno stralcio delle indagini su tre agguati di mafia compiuti tra il 2001 e il 2002 a Catania, è stata coordinata dal procuratore capo Enzo D'Agata e dal sostituto procuratore Giovannella Scaminaci.

Gli arrestati sono gli imprenditori Santo La Rosa, 44 anni ed i fratelli Angelo e Antonino Copia, di 48 e 47 anni, a quest'ultimo il provvedimento è stato notificato in ospedale dove si trovava ricoverato; il presunto reggente della cosca Mazzei, Angelo Privitera, 45 anni; Agatino Di Mauro, 50 anni; Carmelo Giusti, 44 anni; Alfio Maugeri, 50 anni; Francesco Severino, 32 anni; Carmelo Massimo Tomasello, 39 anni; Cosimo Tudisco, 35 anni e Rosario Vasta, di 41.Il provvedimento in carcere è stato notificato a Daniele Cannavò, 32 anni; Maurizio Miano, 34 anni Pietro Nicolosi, 32 anni ed a Sergio Platania, di 45. Nell'inchiesta è indagato anche il collaboratore di giustizia Armando Raciti, le cui dichiarazioni sono agli atti dell'inchiesta.
10/06/2009


Fonte: La Sicilia

Nessun commento: