domenica, novembre 08, 2009

Gli accordi tra stidda e cosa nostra..

Palermo, 5 nov. - E' in corso una vasta operazione antiracket a Gela, condotta dagli agenti del commissariato di polizia di Gela e della squadra mobile di Caltanissetta, che stanno eseguendo otto ordini di custodia cautelare in carcere per estorsione e associazione mafiosa. I provedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Caltanissetta Giovanbattista Tona, su richiesta del procuratore capo della citta' nissena Sergio Lari e dei pm Domenico Gozzo e Santi Condorelli. In carcere, nell'ambito del blitz denominato 'Scorpione, esponenti delle cosche gelesi di 'Stidda' e Cosa Nostra, che avrebbero fatto un accordo, accusati di avere estorto denaro alle imprese che, tra il 1995 e il 2006, hanno realizzato complessi residenziali per centinaia di alloggi nella zona a nord-est del centro abitato di Gela.
Secondo quanto scoperto dagli inquirenti i presunti mafiosi avrebbero chiesto soldi per far ritrovare materiale edilizio rubato nei cantieri, oppure imponevano la ''guardiania'', cioe' facevano assumere uomini dei due clan che venivano stipendiati con somme varianti da ottocento a tremila euro al mese, in proporzione all'entita' dei lavori eseguiti. L'inchiesta e' partita nel 2003 dopo la scomparsa di Salvatore Tomasi, uno degli imprenditori che si era aggiudicato l'appalto di parte delle opere di urbanizzazione di Gela. Il suo cadare venne ritrovato annegato nel fiume.

Fonte: Adnkronos

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