giovedì, novembre 26, 2009

Il vecchio Schifani...


ROMA - Gaspare Spatuzza chiama in causa il presidente del Senato Renato Schifani. E le affermazioni del pentito suscitano polemiche e reazioni. Lo stesso Schifani parla di calunnie e ha già annunciato l'intenzione di denunciare chi "infanga la mia dignità professionale, politica e umana".
Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, difende l'integrità di Schifani che è sotto gli occhi di tutti". Dal fronte opposto, invece, il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, chiede chiarimenti sulla vicenda.
Ed eccola, la vicenda, così come la ricostruisce il collaboratore di giustizia. In un'informativa della Dia, depositata al processo d'appello contro il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri, Spatuzza ricorda un episodio che risalirebbe ai primissimi anni 90 e sostiene di avere visto l'attuale presidente del Senato incontrare il boss di Cosa nostra, Filippo Graviano. La storia si riferirebbe al periodo in cui Schifani esercitava la professione di avvocato civilista e amministrativista e Graviano non era ancora latitante. Schifani assisteva civilmente Giuseppe Cosenza, indiziato per mafia e poi sottoposto al sequestro e alla confisca dei beni e alla sorveglianza speciale per tre anni.
Nella propria informativa del 26 ottobre scorso, la Dia di Firenze ricostruisce che gli incontri si sarebbero svolti nella sede della Valtras, azienda appartenente a Cosenza. "Ho cercato nella mia memoria - dice Spatuzza - di collocare i rapporti di Graviano Filippo su Milano. In proposito preciso che Filippo Graviano utilizzava talvolta l'azienda Valtras, dove lavoravo, come luogo di incontri. Accanto a questa c'era un capannone di cucine componibili di Pippo Cosenza, dove pure si svolgevano incontri, dove ricordo avere visto più volte la persona che poi mi è stata indicata essere l'avvocato del Cosenza". Ossia, Schifani.
"La cosa - prosegue il pentito - mi fu confermata dal Graviano Filippo a Tolmezzo, allorquando, commentando questi incontri, Filippo mi diceva che l'avvocato del Cosenza, che anch'io avevo visto a colloquio con lui, era in effetti l'attuale presidente del Senato Renato Schifani. Preciso che anch'io, avendo in seguito visto Schifani su giornali ed in televisione, l'ho riconosciuto".
"Non ho mai avuto rapporti con Filippo Graviano e non l'ho mai assistito professionalmente", è la dura replica di Schifani, che annuncia: "Denuncerò in sede giudiziaria, con determinazione e fermezza, chiunque, come il signor Spatuzza, intende infangare la mia dignità professionale, politica e umana, con calunnie e insinuazioni inaccettabili. Sono indignato e addolorato. Ho sempre fatto della lotta alla mafia e della difesa della legalità i valori fondanti della mia vita e della mia professione. I valori di un uomo onesto".
Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, secondo il quale "di fronte a una ricostruzione circostanziata e meticolosa fatta da un pentito di mafia, la seconda carica dello Stato, direttamente chiamato in causa, deve spiegare nel merito se conosce o ha avuto incontri con il boss Filippo Graviano. In assenza di spiegazioni convincenti si creerebbe un gravissimo corto circuito istituzionale che imporrebbe le dimissioni di Schifani".
26/11/2009


Fonte: La Sicilia

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