lunedì, gennaio 04, 2010

Anniversario Mattarella

Palermo, 2 gen. - "Piersanti era una persona serena, che amava la vita, sempre attenta a non sacrificare alla politica gli spazi di vita familiare. Era legatissimo alla moglie, ai figli, ai suoi genitori. Era, in definitiva, una persona normale. Questa e' una cosa che potrei dire di Piersanti, come di altre persone che sono state uccise perche' difendevano la legalita' e che ho conosciuto, da Falcone a Borsellino e a Chinnici: persone normali che amavano la vita, il futuro, con un forte senso della propria dignita' e del ruolo che rivestivano, che non volevano piegarsi alla sopraffazione, alla prepotenza mafiosa, alla minaccia della violenza". Lo ha detto Sergio Mattarella, fratello di Piersanti, intervistato da 'Il Settimanale' della Tgr Sicilia. Il prossimo 6 gennaio saranno passati 30 anni dall'omicidio per mano mafiosa del presidente della Regione Piersanti Mattarella, che lavorava per una "Sicilia con le carte in regola". Un'espressione, ha aggiunto l'esponente politico, con cui Piersanti voleva affermare "l'esigenza della Sicilia di presentarsi davanti al governo nazionale e nei confronti delle altre regioni avendo titolo per chiedere con diritto cio' che le competeva: e cio' significava, naturalmente, una Regione con la spesa trasparente e ordinata, che facesse proprio il forte richiamo alla legalita', al contrasto alla corruzione e alla mafia". Ha proseguito Sergio Mattarella: "Io credo che nessuno di questi uomini avesse la vocazione a fare l'eroe, ma avevano questo senso della dignita' del proprio ruolo e di se stessi". Infine, ha ricordato un episodio che testimonia il legame tra i due fratelli: "La moglie di Piersanti e la mia sono sorelle; mia moglie non aveva piu' il padre e a condurla all'altare e' stato proprio Piersanti. E' il ricordo piu' intenso del mio rapporto con lui".
Fonte: AGI

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